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  • La quadreria del Purgatorio – tra ipotesi e realtà. Santa Maria del Suffragio a Modugno

    Chiunque visiti la Chiesa del Purgatorio a Modugno resta sorpreso dalla ricca quadreria che essa contiene: numerose tele, diverse per forma e dimensione, frutto dell’ingegno e dell’operosità di Carlo Rosa e della sua bottega, testimoniano la fioritura culturale nel Seicento dell’Italia Meridionale, incentivata da una committenza aristocratica colta e raffi nata.
    L’analisi e la lettura dei quadri suggeriscono un ideale percorso figurato di osservanza alla Fede, cui sembrano alludere sia le piccole tele raffiguranti gli antichi dottori della Chiesa e le allegorie delle Virtù Cardinali sia i grandi dipinti che illustrano episodi vetero e neotestamentari. Il viaggio ideale, proposto dalle Autrici, si propone di svelare i significati più o meno nascosti di queste opere, fino a oggi inedite.

    18,00 
  • LA QUESTIONE ADRIATICA

    “Chi voglia esaminare dal punto di vista italiano, il problema Adriatico, deve partire anzitutto da una considerazione obiettiva dei fatti più generali che si svolgono al di là del mare. Prospettare i nostri interessi nazionali isolati…, come se nella vita delle nazioni, alla stessa guisa che in quella degli individui, esistessero interessi ed aspirazioni d'uno solo e non anche interessi ed aspirazioni di molti altri, che con quelli si urtano e si complicano, è cosa estremamente pericolosa.”
    Carlo Maranelli (1876-1939). Geografo e meridionalista, legato a G. Fortunato, G. Salvemini e U. Zanotti-Bianco, insegnò a Bari, dal 1904, Geografia economica presso la R. Scuola Superiore di Commercio, che diresse anche per alcuni anni sino al suo trasferimento a Napoli nel 1920. Denunciò le infatuazioni nazionalistiche dell'impresa di Libia schierandosi contro la guerra e pose al centro della sua attività di ricerca, le questioni della trasformazione del sistema produttivo del Mezzogiorno e delle relazioni economiche tra le due sponde dell'Adriatico. Collaborò al “Corriere delle Puglie” ed al settimanale salveminiano “L'Unità”. Tra i suoi scritti più noti, La Murgia dei Trulli e Considerazioni geografiche sulla Questione Meridionale, ora in La trasformazione del Mezzogiorno, Edizioni dal Sud, 2001; La Questione Adriatica, in collaborazione con Salvemini, che per il divieto della censura venne pubblicato solo nel 1918.

    10,50 
  • La riscoperta del primitivo

    Bella l’idea di Giuseppe Baldassarre di andare a cercare le radici del primitivo, un vino che esprime appieno il carattere forte e generoso della Puglia e dei pugliesi.
    Questa è la strada da percorrere, perché bere un bicchiere di vino vuol dire entrare in contatto diretto con gli elementi della natura che l’hanno generato e con la sapienza e il lavoro degli uomini che ad esso si sono dedicati. Il mondo del vino è così bello perché ha un’evoluzione lenta come il passare degli anni che bisogna attendere da quando si impianta un vigneto al momento in cui si stappa la prima bottiglia prodotta; ma quando il lavoro è stato impostato bene possiamo star certi che fatica e pazienza saranno ricompensate.
    Alcune regioni dell’Italia meridionale, e la Puglia è tra queste, stanno facendo passi da gigante nell’affermazione dei prodotti tipici della loro terra, in primo luogo il vino.
    I vitigni autoctoni, Luigi Veronelli ce lo dice da tanti anni e finalmente quasi tutti ora gli danno ragione, sono il futuro dell’enologia italiana e internazionale perché consentono di identificare il vino che c’è in una bottiglia col territorio dal quale proviene, con i prodotti tipici ai quali si abbina per vocazione e per tradizione, con la cultura propria di chi vive in quella zona.
    Il primitivo, nelle sue diverse tipologie, ha struttura e intensità che lo rendono affascinante e appagante, proprio come un tramonto goduto al termine di una giornata di sole trascorsa tra i vigneti in cui viene prodotto. Ecco perché merita di essere valorizzato e mandato a portare il carattere della Puglia sulle tavole imbandite di tutto il mondo.
    Terenzio Medri, Presidente Associazione Italiana Sommeliers

    18,00 
  • La scienza: causalità e teleologia
    L’austromarxismo di Max Adler

    In questo volume, attraverso l'analisi del pensiero filosofico di Max Adler, è stato affrontato il problema della definizione di “scienza” e del ruolo che questa svolge nella vita dell'uomo socializzato e degli intellettuali, all'interno di uno Stato democratico. Sono stati evidenziati i punti di contatto e di divergenza esistenti, secondo M. Adler, tra Kant e Marx, per quanto riguarda il concetto di scienza e la teoria della conoscenza.
    “…la definizione di scienza della natura e di scienza dello spirito è una divisione all'interno della scienza. “La scienza, pertanto, è un'astrazione, in cui non possiamo mai comprendere l'intera realtà del mondo; piuttosto, quel punto di vista, che conosce solo la scienza e non vuole nient'altro che questa, proprio per il fatto che in essa ha davanti a sé soltanto un lato del mondo, rimarrà sempre un punto di vista unilaterale, nel senso più rigoroso e pericoloso della parola””.
    Per Adler “”Sapere per vivere” dev'essere il motto genuino della scienza, grazie al quale soltanto essa viene nobilitata passando da uno sforzo altrimenti quasi visibile a un'impresa veramente umana, che come tale deve comunque essere uno strumento ideale”.

    7,75 
  • La scrittura e l’umano
    Saggi, dialoghi, conversazioni

    Nikolaj M. Bachtin, nato a Or’l (Russia), nel 1894 e morto nel 1950 a Birmingham (Inghilterra), nella cui università insegnò dal 1939 fondando nel 1946 il dipartimento di linguistica), è il fratello dell’ormai celebre filosofo russo Michail M. Bachtin con il quale presenta, sul piano tematico, numerosi aspetti in comune nelle sue riflessioni filosofiche e di critica letteraria, di cui sono documento gli scritti di questa raccolta, oltre che nei suoi interessi per gli studi classici, per la linguistica e per la filosofia del linguaggio.
    Certamente Nikolaj influenzò Michail nella sua formazione e per certi aspetti può essere considerato come uno dei componenti del cosiddetto Circolo di Bachtin, sia pure su piano ideale e non reale, dato che la rivoluzione e la guerra civile li separarono e nel 1918 Nikolaj abbandonò per sempre la Russia, arruolandosi prima nella Legione Straniera e successivamente, dopo aver vissuto per un certo periodo a Parigi, trasferendosi definitivamente in Inghilterra.
    Questo volume è, in assoluto, la prima traduzione dal russo degli scritti di Nikolaj M. Bachtin, ben più noto di quanto si possa credere, tanto da diventare, nel romanzo Saints and Scholars di T. Eagleton (1987), uno dei personaggi principali insieme a Bertrand Russell e a Ludwig Wittgenstein, di cui, realmente, fu, durante i suoi studi a Cambridge, amico, contribuendo, pare, con le sue conversazioni, al passaggio del filosofo austriaco dalla posizione del Tractatus a quella delle Ricerche filosofiche.

    15,57 
  • La Scuola e la Città
    L’Istituto “Giordano Bianchi Dottula” di Bari da Scuola Normale a Istituto Magistrale. 1862-1964

    Il lavoro, nato da un progetto teso al recupero e alla valorizzazione dell’Archivio storico del “Giordano Bianchi Dottula” di Bari, ricostruisce l’intreccio tra scolarizzazione di massa, formazione dei maestri e rendita parassitaria nella Città, stretta tra sviluppo civile e interessi privati. Il periodo analizzato va dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta del Novecento: un secolo decisivo nella storia del capoluogo pugliese. Il volume è arricchito da una corposa e interessante sezione: “Fonti documentarie e cartografiche” e da un DVD che riproduce documenti e fasi del lavoro.

    20,00 
  • La Sera dei Santi
    La Processione dei Misteri a Carbonara di Bari

    Quanti motivi per cimentarsi nella stesura di un testo su una tradizione religiosa così sentita nell’Italia Meridionale ed Insulare come quella della Processione del Venerdì Santo, ed in particolare nel proprio paese d’origine, Carbonara di Bari! Se ne possono stratificare diversi ed ognuno valido per quante volte è valido ciò che l’uomo ama di se stesso, della propria storia e della storia della propria gente, sia come ricordo che come osservazione del contemporaneo.
    E volendo iniziare proprio da questo aspetto, un motivo può essere quello che la modernità non riesce ancora (e non potrà mai farlo) a cancellare del tutto le espressioni della devozione popolare. Al limite, le può solo modificare, come dice Francesco Pepe, ma la “sostanza”, il “core virale”, rimane denso e radicato.
    Importanti, poi, possono essere i motivi che potremmo definire semplicemente “personali”, se non proprio “intimi”. Essi nascono da un vissuto di condivisione di lingua, costumi, luoghi o semplici momenti della vita di ogni giorno, con gente la cui voce in apparenza non sembra abbia pronunciato grandi parole.
    Nel seguire la Processione del Venerdì Santo (a Carbonara di Bari come in ogni altra località del nostro territorio), si rivive la storia della nostra religiosità, sia nella raffigurazione scenica sia nell’aspetto antropologico altamente significativo e coinvolgente per la sopravvivenza di una Comunità.

    15,00 
  • LA SFIDA DELLA PROGRAMMAZIONE
    Movimenti e politiche per l’agricoltura in Puglia

    Uno sforzo di individuare alcune questioni strategiche per lo sviluppo socio-economico della Puglia. Un'analisi che, con attenzione al ruolo storico e attuale del comparto agricolo, e alle sue recenti trasformazioni, ripercorre anni di tentata programmazione dell'Ente Regione. Un contributo che stimola riflessioni non scontate sul futuro del regionalismo e dei sistemi locali.

    10,33 
  • La società e i livelli di vita nella Contea di Hertford del XVIII secolo

    La ricerca ricostruisce, per la fase storica in cui si operano le trasformazioni della Rivoluzione industriale inglese, la stratificazione e i modi di vivere delle varie categorie socio-professionali, la struttura della proprietà, la produzione e il consumo relativi all’Hertfordshire, ovvero, ad un orizzonte territoriale molto interessante per la vicinanza e l’influenza della capitale. Lo studio si basa sulla ricca documentazione: probate inventories, registri contabili, fiscali e demografici, raccolta presso il Record Office della Contea di Hertford, presso la Biblioteca e il Museo di St. Albans, le parrocchie dell’Arcidiaconato di Huntingdon, divisione di Hitchin e dell’Arcidiaconato di St. Albans, nella diocesi di Londra.
    L’analisi comparata degli inventari, laboriosa ed affascinante al tempo stesso, è stata auspicata da grandi storici per la ricchezza d’informazioni che fornisce. Gli inventari raccolti sono stati redatti tra il 1700 e il 1805, compilati dai funzionari e controfirmati dagli amici e dai vicini di casa oppure dagli overseers (supervisori), constables (conestabili), churchwardens (rappresentanti della parrocchia), quali testimoni della veridicità dell’inventario. La grafia dei redattori degli inventari si presenta spesso continua e lineare, mentre la grafia dei testimoni, frequentemente appare indecisa e spigolosa; ciò dimostra il differenziato livello d’alfabetizzazione delle parti…

    12,00 
  • La stampa libera in Puglia
    Informazione, opinione pubblica, partiti, 1943-1945

    Dopo le vicende della Gazzetta del Mezzogiorno nei mesi della liberazione, ricostruite nel primo volume di questa collana, vengono qui descritte le principali riviste d’opinione e di partito pubblicate in Puglia in quegli stessi mesi. L’importanza di questi documenti, anche a livello nazionale, sta nel fatto che si tratta di periodici con autonome linee editoriali dedicati all’analisi degli avvenimenti e alla discussione di idee politiche in una fase che precede la liberazione di Roma. Insieme a Radio Bari e La Gazzetta del Mezzogiorno si riportano qui pagine di L’Italia del Popolo, Civiltà Proletaria, La Rassegna, Il Risveglio, Democrazia del lavoro, Avanti!, L’Idea Liberale, L’Unione, La Rinascita.

    Autori:

    G. Esposito, A. Gervasio, V. A. Leuzzi, R. Pellegrino, C. Vitulli

    18,00 
  • La stanza segreta di Antonia e Emma

    Nella stanza segreta la poetessa ANTONIA POZZI racconta al fantasma della zia Emma che, a sua volta, giovanissima si tolse la vita, la tragica storia d’amore con Antonello Cervi, suo professore nel Liceo Manzoni di Milano.
    Attraverso le parole delle lettere a noi pervenute, il lettore può cogliere i mutamenti psicologici, la dolorosa incapacità di vivere che segnarono giorni e sentimenti della protagonista, fino al rifiuto totale dell’esistenza.

    10,00 
  • La taverna di Crisa

    Siamo intorno al 270 a.C.; Roma ha conquistato Taras, la più importante città della Grecia d’Occidente, conosciuta anche come Magna grecia, e ha ormai il controllo della penisola italiana. Alcuni spiriti indomiti, come il poeta Leonida, lasciano Taras scegliendo l’esilio volontario e trovano asilo nella comunità greca che vive intorno al Tempio di Hera Lacinia (oggi Capo Colonna, vicino Crotone).
    I personaggi de La taverna di Crisa si trovano ad essere protagonisti involontari e inconsapevoli di un momento storicamente significativo: il passaggio dal mondo greco al mondo romano. I rapporti sentimentali e conflittuali che si instaurano tra i protagonisti sono quelli che costantemente si profilano nelle relazioni umane in presenza dei tanti cambiamenti avvenuti nella storia dell’uomo.
    Siamo in un periodo lontano da noi ma il filo rosso che rende attuale il romanzo è rappresentato proprio dalla tumultuosa fase di cambiamento che anche oggi ci troviamo a vivere.
    Diverse le cause, diverse le epoche ma costante il protagonista: l’uomo con il suo bagaglio ricco di contrastanti sentimenti che vanno dal rifiuto del presente per rifugiarsi nel passato, comodo e sicuro in quanto vissuto, alla speranzosa fiducia nel futuro.

    15,00 
  • LA TRASFORMAZIONE DEL MEZZOGIORNO

    “Le miracolose trasformazioni compiute nei paesi aridi mercè l'irrigazione… non divengono graziosi giuochi di fanciulli di fronte a queste in cui l'unica forza operante sono le braccia dell'uomo e lo strumento principale quelle pietre, quei sassi, che dianzi creavano qui lo squallore, la miseria? Eppure v'è chi ardisce chiamare fannulloni e fatalisti gli uomini che hanno compiuto, compiono e perpetuano una trasformazione miracolosa come questa.”

    12,50 
  • La vita come paradigma
    L’Autobiografia come strategia di Ricerca – Form – Azione

    La volontà di ricercare seguendo un percorso così complesso, perché non dogmatico, e dunque deciso a non tralasciare nessuna via, anche se per questo rischioso, muove dal desiderio di interrogarsi sulle possibilità e sulla necessità della Pedagogia come scienza empirica al cospetto del mistero di ogni Persona.
    E pertanto, l’anelito propulsore di questo studio è stato quello di conoscere il propriamente e pienamente umano e le possibilità di attuazione – e di descrizione di umanizzazione, interpretazione – di esso: la volontà di promozione di umanizzazione e, dunque, il lavoro teoretico e prassico vocazionalmente proprio della ricerca pedagogica.
    Il suo sguardo specifico sulla Persona, il suo sguardo e la sua cura. In un tempo in cui è facile teorizzare – dopo la morte di Dio, e durante la “morte dell’uomo” – la morte della Pedagogia, abbiamo fatto una opzione: la figucia nelle possibilità di rigenerazione e di creazione di ogni Persona.
    Pertanto, l’intero studio mira a motivare, a condurre problematicamente, le ragioni di questa “speranza”, non con l’unico fine di giungere alla non contraddittorietà e alla coerenza formale, ma affinché si possa appassionare, contagiare, condividere una esperienza vissuta, non solo una conquista intellettuale.
    Ed è per questo motivo che uno de(gli aspetti caratterizzanti questo lavoro è dato dalla compresenza – o meglio, dalla convivialità – di questioni tradizionalmente poste nell’alveo della filosofia dell’educazione con questioni così “pratiche” in taluni passaggi, che sembrerebbero proprio riconducibili alla sapienza “prassica” del quotidiano: riflessioni che di norma interessano la cultura ccademica, i pedagogisti insieme a riflessioni per la cultura quotidiana, per gli educatori: ebbene questa ardita scelta (ardita perché consapevole del rischio a cui si espone) è una scelta, non una incapacità di discernimento. (…).

    18,08 
  • La voce di Mauro e la costruzione del movimento contadino in Puglia

    …una serie di appunti, di ricordi di Mauro Zaccheo, ma anche di tanti altri protagonisti, più o meno noti, di una battaglia di emancipazione che in Puglia prosegue da oltre un secolo, con fatica e orgoglio che segnano il viso e le mani, come il sole che brucia d’estate e il freddo che le spacca d’inverno. In queste pagine si è cercato di mettere insieme le memorie raccolte negli anni, che quando si è anziani tornano più vivide nel ricordo, e tutte sembrano più belle e positive. Di certo hanno il suono della voce di Mauro, sempre sopra le righe ma con una complicità che sembra venire da lontano, come un pezzo di pane con olive e formaggio e un bicchiere di vino, quel mangiare insieme che rende più facile i discorsi ma anche le risate nonostante i momenti difficili e la fatica del lavoro che si fa sentire. Tra epiteti che possono sembrare quasi insulti ma che in fondo non sono che una pacca sulla spalla, un segno di vicinanza e di amicizia…

    12,00 
  • La “mia” scuola

    Con questo lavoro l’Autore intende offrire spunti di riflessione utili a discutere, approfondire, rinfocolare il dibattito intorno ai problemi che egli considera più tipici e più sintomatici del pianeta-scuola: la femminilizzazione e le sue conseguenze; la presenza “misteriosa” della didattica, di cui tutti parlano non si sa quanto a proposito; l’innovazione e l’aggiornamento come pratica sistematicamente perseguita (?) dai docenti;la valutazione come prassi dotta ed esperta e come prassi intuitiva; il diverso atteggiamento dei genitori negli ultimi decenni… ecc.

    8,00 
  • Le cinque stagioni

    “Destini che si incrociano; storie, apparentemente lontane nel tempo e nello spazio, che si intrecciano seguendo il ritmo delle stagioni.

    La quinta stagione sta dietro le “quinte”, abbraccia tutte le altre, mette i personaggi di fronte a loro stessi e alle loro scelte; perché vivere la vita non è eseguire un assolo, ma inserirsi in un coro che canta note in continua mutazione.

    Autunno, Inverno, Primavera, Estate.

    Quinta.

    Malinconia, Squallore, Amore, Allegria.

    Equilibrio.

    Omicidio, Stupro, Tradimento, Vendetta.

    Castigo.”

    10,00 
  • LE COMPETENZE
    Programmare valutare certificare

    Ma allora che cosa sono le competenze di cui tanto oggi si parla? E che differenza c’è tra abilità e competenze? E come si insegnano le competenze? E come si valutano?
    Sono alcune delle domande che ormai molti docenti e dirigenti scolastici si pongono; ma anche studenti e genitori attenti ai risultati scolastici. Tommaso Montefusco ci dà una sua documentata risposta, fornendo, tra l’altro, anche modelli di programmazione disciplinare e per assi culturali delle competenze, modelli di metodologie innovative come la flipped classroom, modelli di schede di osservazione e di griglie di valutazione delle competenze. Un ricco materiale molto utile al quotidiano lavoro scolastico.

    12,00 
  • Le elezioni politiche del 1953 in Puglia – Dal dibattito sulla legge “truffa” al voto

    Il volume affronta un momento cruciale della storia politica pugliese e italiana di età repubblicana: le elezioni politiche del 1953, che sono ricordate nella memoria collettiva per la cosiddetta legge “truffa”. Quali furono le posizioni dell’opinione pubblica e delle forze politiche pugliesi sulla riforma elettorale? Quali furono le strategie, le pratiche e i protagonisti della comunicazione politica durante la campagna elettorale? Si tratta di interrogativi centrali per comprendere l’esito di un voto che modificò radicalmente gli equilibri precedenti e per analizzare il peso che in esso ebbero appartenenze, interessi, opinioni ed emozioni.

    15,00 
  • Le parole nostre
    Viaggio nella memoria di un profugo istriano

    “Le parole nostre. Viaggio nella memoria di un profugo istriano” non è un vocabolario del dialeto polesan, ma, per dirla con la Ginzburg, il nostro “lessico famigliare”. Dal lessico parte un recupero memoriale che coniuga la microstoria personale con la macrostoria per aprirsi a suggestioni letterarie. Tenerezza e nostalgia si stemperano in una garbata ironia che dà levità ad un discorso sempre di notevole spessore culturale.

    15,00