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  • Cara America!
    L’odissea di un giovane comunista americano miracolosamente sopravvissuto ai campi di lavoro forzato di Kolyma

    Thomas Sgovio, sopravvissuto a Kolyma, l’inferno di ghiaccio dei campi di lavoro forzato sovietici, ricostruisce in questo libro la sua storia che affonda le radici nella Puglia dei primi anni del Novecento, quando i suoi genitori decisero di cercare un avvenire migliore in un’America che sembrava accogliere le speranze di tanti emigranti.
    Dopo la crisi del 1929 la sua famiglia fu costretta a migrare nuovamente, per effetto del clima di intolleranza in atto negli Stati Uniti verso gli italiani che aderivano ai sindacati ed ai partiti di sinistra. Sulla scia del capofamiglia, il giovane Thomas attraversò l’Atlantico e raggiunse Mosca dove, in poco tempo, si trovò coinvolto, insieme al padre ed a molti altri italiani ed immigrati di altre nazionalità, nell’infernale ingranaggio del sistema concentrazionario staliniano.
    Questo singolare viaggio prende avvio da Buffalo, centro commerciale e industriale dello Stato di New York, alla confluenza dei Grandi Laghi, e si conclude nella stessa città, nei primi anni Sessanta con il ritorno del protagonista, dopo una lunga e drammatica detenzione in un Gulag della Siberia Orientale.
    L’autore, scomparso nel 1997 all’età di 80 anni, racconta le vicende allucinanti dell’arresto, della deportazione verso la città di Magadan e dell’internamento, gettando nuova luce sul destino tragico di tanti emigrati politici, finiti nel sistema repressivo del comunismo sovietico, che mandò in frantumi le aspettative di milioni di individui, fermamente convinti di poter realizzare una società più libera e giusta.

    20,00 
  • Castel del Monte e il sistema castellare nella Puglia di Federico II

    Quando e perché è stato costruito Castel del Monte? Perché su quella collina? Era davvero privo di difese? È vero che esisteva già in età normanna, prima ancora che Federico II nascesse? Questioni e domande aperte su cui ridiscutere documenti alla mano, non misteri o enigmi da svelare. Questo libro non ha l’ambizione di proporsi come “manuale di resistenza” contro le mirabolanti invenzioni della divulgazione magico-esoterica e del Medioevo neotemplare, con i loro illusori richiami alla piramide di Cheope, ai percorsi iniziatici, al santo Graal. Più semplicemente, indicati i limiti di teorie incongrue e improbabili, esso vuole recuperare l’originaria identità di Castel del Monte: un castello medievale dalle funzioni polivalenti, un maniero, da leggere all’interno dell’organico sistema castellare realizzato dallo svevo per governare il territorio, e da analizzare nei rapporti comunicazionali con i principali castelli della zona, Barletta, Canosa, Trani, ma anche Andria, Ruvo, Corato, Terlizzi, Bari, Gravina, il Garagnone.

    15,49 
  • CASTELLI, FORESTE, MASSERIE
    Potere centrale e funzionari periferici nella Puglia del secolo XIII

    A cura di Raffaele Licinio
    Prodotto maturo della vigorosa capacità centralizzatrice di Federico II, ma con radici che affondano sin nell’età normanna, l’apparato burocratico periferico del regno conosce con Carlo I d’Angiò un’organizzazione ancor più capillare, che nella continuità con la tradizione sveva presenta elementi spesso sottovalutati di efficienza. Nella Puglia del secolo XIII, chi gestiva, e come, la fitta rete di castelli, foreste e masserie del demanio regio? Quale era la provenienza etnica e sociale dei responsabili di settori tra i più complessi e delicati della macchina burocratica, come venivano nominati, con quali compiti e con quali forme di controllo? E con quali problemi e interessi dovevano misurarsi nella pratica quotidiana? Indagando su funzioni e competenze della burocrazia periferica, il volume intende verificare la natura e l’ampiezza delle contraddizioni e dei conflitti nella gestione del territorio, fornendo anche, con l’esame di una poco nota ma significativa emergenza monumentale di Capitanata, un ulteriore contributo alla lettura multidisciplinare delle sue strutture.

    11,36 
  • Cattolicesimo politico di Terra Jonica. Storia della Democrazia Cristiana e del Partito Cristiano Sociale a Taranto dal 1943 al 1956

    Con la fine della Seconda guerra mondiale e la caduta del fascismo in Italia si assistette al nascere e al rinascere dei partiti di massa. Il volume intende analizzare le modalità con cui il cattolicesimo politico si affermò anche a Taranto, esprimendo due visioni differenti che si coagularono attorno alla Democrazia Cristiana e al Partito Cristiano Sociale; i rapporti con le direzioni centrali e con la Chiesa Cattolica locale; il legame con la natura e i caratteri del territorio jonico; il tortuoso percorso che portò infine la DC a vincere le elezioni amministrative del 1956.

    15,00 
  • CATTOLICI E SOCIETA’ ITALIANA TRA TRADIZIONE E SECOLARIZZAZIONE

    Negli anni della “grande trasformazione” il cattolicesimo italiano veniva attraversato, seppure con non poche resistenze, da forti spinte al rinnovamento per le suggestioni indotte dal pontificato di Giovanni XXIII e dalla attuazione del Concilio Vaticano II, ma anche per il dilagare di nuovi valori legati ad una società in via di crescente industrializzazione che travolgeva i modelli di vita tradizionali.
    I diversi contributi al volume, pur sulla base di prospettive e metodologie storiografiche non sempre coincidenti, propongono una lettura di quei fervori riformatori che, dall'interno del mondo cattolico, animavano in quegli anni il dibattito politico e culturale, ed insieme di quei progetti e di quelle politiche interessate a costruire, in un paese che cambiava profondamente e contraddittoriamente, un patrimonio di regole, di norme, ma anche di valori condivisi capaci di incidere nell'etica e nella politica così da garantire governabilità e stabilità politica e sociale.

    15,00 
  • CD Scèche-Spìrre, da La Fèmmena qualùngue

    Nella cornice di un sogno, il sogno di una Donna Qualunque della città vecchia, che vorrebbe recitare con un attore famoso in un vero teatro, prendono vita i più importanti personaggi e “pezzi” del teatro di Shakespeare. Tra le vie della sua città, senza capirne fino in fondo le ragioni, la Donna Qualunque sogna e si trasforma. Incontra Amleto, Romeo, Falstaff, Lear, Marcantonio, Bruto. Li incontra e parla con loro, li ascolta mentre assiste al suo stesso sogno. E la sua lingua, la loro lingua, non può che essere quella della vita, quella della sua città, il suo dialetto. L’uso del dialetto è l’uso di una lingua vocata alla relazione. Relazione con gli altri e con i luoghi. I personaggi di Shakespeare, del Tiàdre di Vito Carofiglio, sono tutti lì come vivi nei vicoli e sui sagrati di Bari vecchia. L’ambientazione nel borgo antico li rielabora e li restituisce antichi e diversi in questo nuovo paesaggio onirico. Tutto accade in una città vecchia trascurata, spiaggia di pescatori e vicoli sofferenti, ma questa nuova lingua di traduzione fa emergere anime e tormenti di tutti. Per tutti.

    10,00 
  • Cento anni di emigrazione all’estero DA UN’AREA DEL SUD-EST BARESE: Mola – Conversano – Rutigliano (1890-1990)

    Nella provincia di Bari, e in particolare nel Sud-Est, la prima grande ondata emigratoria verso l’estero prese le mosse dai disastrosi effetti della crisi economica degli anni 1887-1890, che fu essenzialmente crisi della viticoltura, dovuta al totale blocco delle esportazioni vinicole nei mercati d’Oltralpe. Con la crisi del 1887 prese avvio un lungo periodo di empasse per il mondo agricolo locale il quale, oltre che dalla stagnazione di tutte le attività produttive-commerciali legate all’uva e al vino, venne poi pure duramente segnato dalla distruzione dei vigneti ad opera della fillossera e degli uliveti ad opera della peronospora. La crisi portò in tutti i Comuni del Sud-Est barese fame, miseria, fallimenti e disoccupazione e colpì in proporzioni mai viste in precedenza gli strati più poveri della popolazione (braccianti agricoli, contadini, operai ed artigiani, piccoli produttori-proprietari). La carestia dilagante spinse, così, sin dal 1890 centinaia e centinaia di persone ad emigrare verso terre lontane, dove speravano di trovare una vita migliore. […] (dalla Presentazione di Guido Lorusso).

    18,00 
  • Che cosa significa significare?
    Itinerari nello studio dei segni

    Il problema del significato è stato spesso affrontato senza che ci si rendesse conto che la sua difficoltà non era tanto dovuta alla ricerca della soluzione quanto alla sua erronea impostazione.
    Il significato è stato inteso come caratteristica interna al segno o come rapporto tra i segni interno al cosiddetto codice o sistema di segni. Questo libro intende invece partire dal significare chiedendosi che cosa significa significare.
    Ciò facendo esso riprende la ricerca condotta da Charles S. Peirce,Victoria,Welby,Giovanni Vailati, Michail M. Bachtin, Thomas A. Sebeok, Ferruccio Rossi-Landi, e Augusto Ponzio.
    La domanda sul significato del significare conferisce al significare il centro dell’attenzione e pone la questione del significato subordinatamente a tale attività. Interrogarsi sul significato del significare vuol dire nell’intento di questo libro due cose: che cosa significa significare? e qual è il senso del significare?

    15,49 
  • Chierico vagante o Ranger? Storia di un ispettore scolastico

    Aurelio, il protagonista delle vicende narrate, è un ispettore scolastico, una figura professionale poco conosciuta anche dagli operatori del settore. Alcuni la assimilano a quella del “chierico vagante”, altri ad un “ranger” americano (come Tex Willer, il protagonista del noto fumetto). Punto di partenza della narrazione è il disagio col quale Aurelio vive i primi tempi della nuova attività, dopo quelle di insegnante e di preside. Le ragioni di tale disagio iniziale sono due: non ha incarichi e non dispone di un ufficio; in breve, non ha un ubi consistam. Dopo due mesi arriva il primo incarico: deve recarsi in una scuola distante più di duecento chilometri per accertare se le lamentele manifestate da alcuni genitori nei riguardi di un insegnante siano fondate. In tutto questo tempo, e durante il viaggio in auto, nella sua mente le attese e la tensione della nuova condizione professionale si alternano ai ricordi delle precedenti esperienze. Tutte le vicende sono ambientate a partire dagli anni in cui il Ministero era retto dalla Thatcher italiana dell’istruzione (Franca Falcucci) e si protraggono sino a quelli di Beppe il cacciavite (Giuseppe Fioroni), un ventennio della società italiana caratterizzato da elevata instabilità politica.
    Chierico vagante o Ranger? Storia di un ispettore scolastico è la storia di vent’anni di scuola, descritti, con intento anche ironico, dal punto di vista di un personaggio insolito e poco presente nella narrativa.

    15,00 
  • Cineasti di Puglia

    Questo volume, realizzato nell’ambito del progetto “Apulia-Polo bibliodocumentale dell’identità regionale” promosso da “Teca del Mediterraneo”, prosegue la ricognizione a tutto campo dell’attività cinematografica nella regione da un punto di vista che tocca alcuni fenomeni di rilievo relativi al cinema: primo fra tutti quello dell’associazionismo cinematografico che ha origine nel secondo dopoguerra. Viene, inoltre, presa in considerazione la realtà editoriale cinematografica, concretizzatasi in alcune pubblicazioni di considerevole rilievo.
    Seguono 110 schede critiche dei film che sono stati girati in Puglia a partire dal periodo del muto fino al 2006. Il volume è arricchito di storie e memorie e dà conto dei più significativi festival realizzati in Puglia negli ultimi vent’anni.

    18,00 
  • Cloister – Il purificatore

    Sofia è una ragazza semplice e conduce una vita senza eccessi. Chiusa in una relazione monotona e problematica con Alain, passa il tempo in compagnia dell’amica Lucy.
    Una sera in un bar conosce Christophe, uomo affascinante dagli occhi verdi, gentile ed elegante, che la incuriosisce al primo sguardo.
    I due vengono travolti da una passione che li porta ad allontanarsi da tutto a bordo di una barca a vela.
    Durante il lungo viaggio in mare aperto si manifestano i lati oscuri dell’uomo che sembra avere un piano preciso e dai contorni diabolici.
    La narrazione scava a fondo nei meandri della psiche umana, nelle tortuosità dell’animo della vittima e del carnefice.

    16,00 
  • Come comunicano gli animali che non parlano

    Questo libro si occupa della comunicazione degli animali non umani. Nello stesso tempo è un contributo fondamentale alla zoosemiotica, cioè allo studio della comunicazione animale in generale, umana e non umana.
    E’ il linguaggio inteso come procedura modellizzante primaria, distinto dal parlare, procedura modellizzante secondaria, a differenziare la comunicazione umana dalla comunicazione degli animali non umani.
    La zoosemiotica è inquadrata nel vasto ambito della biosemiotica, per la quale la comunicazione è la caratteristica specifica della vita, dai procarioti o batteri agli eucarioti dei grandi regni (animali, piante, funghi) e ai programmi comunicativi interni all’organismo che ne permettono la riproduzione e il mantenimento (codice genetico, sistema immunitario, ecc.). Perciò questo libro è anche un contributo alla semiotica globale per la quale la semiosfera coincide con la biosfera.

    15,57 
  • Come erano belle le ali del tempo

    Mari ra Calabria, beddu, prima calmu, poi agitatu, culuratu verdi, ropu blu. I to occhi mu ricordunu. Sunnu beddi comu a iddu, amuri meu bellissimu.

    10,00 
  • COME UN GABBIANO. L’esodo da Pola settant’anni dopo (1947-2017)

    Dopo la partenza da Pola, come un gabbiano, anch’io sono stato in perpetuo volo: Polignano, Taranto, una breve parentesi a Casamassima, prima di stabilirmi definitivamente a Bari.
    A nessuno di questi luoghi mi sento legato in modo particolare, anche se sono state delle tappe importanti della mia vita. In ciascuno di essi ho lasciato una parte della mia anima e del mio cuore, ma il vincolo più stretto rimane sempre quello con la terra dove sono nato, dove ho trascorso l’infanzia. E come un gabbiano, sempre in volo, non so dove troverò quiete.

    15,00 
  • Competenze di cittadinanza e didattica inclusiva. L’Agenda 2030 e UDA sulla cittadinanza

    L’autore in questo volume, partendo da un’analisi dell’Agenda 2030 e dell’Educazione alla cittadinanza globale, ferma la sua attenzione sull’ Obiettivo 4 dell’Agenda 2030, analizzando la normativa,le prassi didattiche e gli strumenti della didattica inclusiva, in particolare su 10 pratiche di didattica laboratoriale, sull’UDL e sul SEL e conclude la sua analisi offrendo 13 esempi di UDA centrate su competenze di cittadinanza attiva.

    12,00 
  • Comunicazione politica alle origini della Repubblica. Temi e protagonisti pugliesi alla Costituente

    Con l’intensa attività del Ministero della Costituente ed, in seguito, con il lavoro dell’Assemblea eletta il 2 giugno del 1946, si posero le basi per la definizione di una carta costituzionale in grado di reggere il giro di boa della società nazionale. Le proposte di decisivi cambiamenti nella struttura dello Stato, nella realtà economico-sociale, culturale e civile, furono oggetto di ampi dibattiti con il decisivo apporto dei Costituenti pugliesi.

    In questo volume si evidenzia il ruolo dell’informazione, in particolare stampa quotidiana e radio, nel rapporto con l’opinione pubblica e nel presentare e promuovere, anche nei contesti locali, i temi del lavoro, architrave della carta costituzionale, delle regioni e delle autonomie locali, della scuola, del diritto d’asilo, dei trattati di pace.

    “Come noi cerchiamo di ottenere da tutti i Paesi condizioni di assoluta eguaglianza per i lavoratori italiani, così senza nessuna discussione dobbiamo essere incondizionatamente per l’uguaglianza dei diritti dei lavoratori stranieri occupati in Italia.”

    (Giuseppe Di Vittorio, Ministero Costituente, interrogatorio del 27 luglio 1946)

    18,00 
  • Comunicazione politica e consenso elettorale – Il 1948 in Puglia

    In questo volume si ricostruiscono le vicende della prima campagna elettorale di età repubblicana in Puglia, prendendo in esame strategie, strumenti, pratiche e personaggi che contraddistinsero la comunicazione delle forze politiche, del Governo, della Chiesa e degli Stati Uniti. Lo studio della competizione elettorale e della geografia del voto, che combinò appartenenze ideologiche, interessi, emozioni, opinioni e clientele, evidenzia il ruolo centrale ricoperto dalla comunicazione nell’alfabetizzazione democratica, nell’acculturazione politica e nella formazione ideologica della società pugliese.

    16,00 
  • Comunicazione politica e referendum in Puglia dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta

    Sull’onda del dibattito politico attuale, il volume ricostruisce le strategie, le pratiche, i contenuti e i linguaggi della comunicazione politica adottati da partiti e mass media in occasione dei principali appuntamenti referendari della storia dell’Italia repubblicana. La Puglia è il campo d’indagine privilegiato, studiato attraverso un ampio scavo documentario in archivi nazionali e locali, biblioteche ed emeroteche digitali. I quattro saggi, che compongono il volume, restituiscono risultati originali sul referendum istituzionale del 1946, quello abrogativo del 12 maggio 1974 della legge sul divorzio, quello sull’interruzione di gravidanza del 1981 e i referendum abrogativi sul nucleare del 1987. Assieme all’analisi della campagna referendaria, del voto e della sua geografia, sono esaminati gli orientamenti della società nelle sue diverse componenti e nei diversi territori, con attenzione al rapporto centro-periferia, alle peculiarità provinciali e al binomio città-campagna.

    Gli autori di questo volume collettaneo svolgono attività di ricerca nel Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento. Anna Lucia Denitto, che ha diretto la curatela e il progetto scientifico, è professore ordinario di Storia contemporanea; Elisabetta Caroppo è professore aggregato di Storia contemporanea, Anna Pina Paladini (Phd in Storia contemporanea) attualmente è docente di Lettere nella scuola secondaria; Michele Romano è professore aggregato di Storia contemporanea; Valerio Vetta è professore a contratto di Storia contemporanea.

    18,00 
  • Con gli occhi dei bambini
    Manuale per apprendisti genitori. 0-5 anni

    Quando arriva un bambino in famiglia, i genitori indossano una nuova veste, entrando nel ruolo di educatori.

    Ma cosa vuol dire educare? Di solito significa aspettarsi che i bambini, al più presto, rispondano alle aspettative dei grandi: dormire la notte, mangiare tutto quello che viene proposto a tavola, stare composti, dare il bacino agli zii, non fare capricci, obbedire alle richieste…

    Questo non è educare. Ha più a che fare con l’addestrare. I bambini sono delle persone, hanno loro punti di vista, vivono forti emozioni, hanno delle inclinazioni, amano o meno svolgere alcune attività, hanno dei gusti in tema di alimentazione…

    Il ruolo del genitore dovrebbe essere principalmente quello di “allenatore emotivo”. Un supporter quindi, non il primo ostacolo da superare. Essere una guida però non è semplice; implica un’enorme messa in discussione. I bambini ci destabilizzano perché ci mettono bruscamente di fronte ai nostri limiti, alla nostra incapacità di ascoltare, empatizzare, essere leader efficaci, lasciarci andare in abbracci e coccole fisiche, giocare per il solo gusto di divertirci…

     

    Questo testo nasce per dar voce ai bambini. Cosa ci direbbero se potessero parlarci? Loro di cosa avrebbero davvero bisogno?

    Florisa Sciannamea, fashion designer, illustratrice, scrittrice, dà voce ad un bambino impertinente e schietto; i suoi racconti, assieme ai disegni, parlano all’emisfero destro dei genitori, facendo arrivare il messaggio pedagogici attraverso un canale creativo.

    Cinzia Ponticelli, pedagogista, counselor e formatrice, parla all’emisfero sinistro, illustrandoci in maniera molto semplice i principi pedagogici su cui basare i nostri interventi educativi.

    20,00 
  • Con le ali ai piedi
    Sogni, paure, desideri. Percorsi di scrittura creativa

    La scrittura, che è sempre creativa, nel senso che riesce a creare, a dare forma e materiale consistenza agli invisibili pensieri della nostra mente, consente all’essere umano di realizzare il suo desiderio di evasione dall’angustia dei ristretti spazi della realtà.
    Il corpo ha dei limiti che la mente non ha. Essa è l’indefinito che si oppone al finito corporeo. Poiché tale, resistere al fascino del suo potere demiurgico costituisce per l’uomo un permanere nel kantiano stato di “minorità”.
    In un tempo, spesso caoticamente attraversato da orge di rumori parlati, la scrittura può rappresentare un modo per resistere attivamente a tutte le forme di celata involuzione, presenti in potenza e in atto nella civiltà dei nuovi barbari.
    Hanno realizzato questo progetto gli insegnanti e gli alunni della Scuola Media Statale “G. Bianco”; dell’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato; del Liceo Classico “L. da Vinci”; dell’Istituto Professionale per i Servizi Sociali; del Liceo Scientifico “L. da Vinci” di Fasano (Brindisi).

    10,33