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  • Pìinze che la capa tò
    Rimando in lingua barese

    Mentre rumoreggiano schermaglie di vacui duelli su come si scrive, su come si legge il dialetto barese, che molti vorrebbero lingua viva, ma la feriscono con termini desueti e pronuncia arcaica, altri si attardano con pensierini  e dedicucce, tanti si dicono poeti e tanti detentori del verbo… arriva lui, Davide Ceddìa, con il dialetto 2.0 a dimostrare che il dialetto è lingua viva perché si nutre di cultura e si aggiorna come tutte le lingue vive.

    Alla base, dunque, un bel bagaglio culturale, una bella sensibilità artistica, musicale, attoriale e poi un giovanile entusiasmo con cui affronta impegni artistici e poetici. 

    È davvero una bella soddisfazione constatare che la gente non è quel “popolino” che molti vorrebbero ammansire con dialetti sguaiati al servizio di risate grasse e volgari. Il popolo di F.B. ha promosso la raffinata e colta ironia di Davide che usa il dialetto barese per far ridere e sorridere, per commuovere e pensare. Così come deve essere. Poi ci sono le sue canoni, le sue musiche, le sue interpretazioni e la sua chitarra. Credo che Davide lascerà un bel segno del suo passaggio.

    Vito Signorile

    10,00 
  • POLITICHE DI QUALITA’ NELLA SOCIETA’ REGIONALE

    Il volume intende contribuire, attraverso l'analisi puntuale (anche per valenza metodologica) di tre casi esemplari, a una conoscenza più riflessiva degli itinerari programmatori “messi in opera” nella regione.
    Sullo sfondo, i processi in atto di deconcentrazione, di metropolitanizzazione, di riorganizzazione dell'area regionale in sistema di sistemi urbani con il (difficoltoso) crescere di rango del “periferico”.
    Gli Autori colgono questi fenomeni percependo in modo particolare l'acutizzarsi del conflitto fra complessificazione quali-quantitativa sia della domanda sociale sia del progresso tecnico-scientifico e scarsa incorporazione di metodi e procedure razionali nelle funzioni di amministrazione.

    7,75 
  • PRIME VOCI DELL’ITALIA LIBERA
    Censura, politica e informazione in Puglia (1943 – 1946)

    “E se il Re, Badoglio e il Luogotenente non scorazzarono trionfanti, per le vie assolate del Mezzogiorno, tra ben ammaestrate folle plaudenti, dando così agli stranieri che ci guardavano l’impressione di un consenso che non esisteva, ciò fu il risultato della nostra vigilanza.”
    (Domenico Pastina, “L’Italia del popolo”, 6 maggio 1945)
    Insieme a saggi di Vito Antonio Leuzzi, Franco Mercurio, Carmelo Pasimeni, Vincenzo Robles e Antonio Rossano sul ceto politico locale e sulla realtà dell’informazione, questo volume presenta una ricca e spesso inedita documentazione sulla repressione badogliana nel Regno del Sud e sulle vicende della stampa pugliese e di Radio Bari in un dopoguerra anticipato rispetto al resto del Paese.

    15,49 
  • Primo Beckett: da DANTE…BRUNO.VICO..JOYCE a MORE PRICKS THAN KICKS

    Dante…Bruno.Vico..Joyce, il primo lavoro di Beckett ad essere pubblicato, nasce da una circostanza fortuita, dall’incontro a Parigi del giovane dublinese col suo compatriota James Joyce, a quel tempo alle prese con la stesura della sua opera monumentale Finnegans Wake. Uscita a puntate sotto il provvisorio titolo di Work in Progress, l’ultima creazione joyciana, per il taglio fortemente sperimentale, non sembra destare particolari entusiasmi e consensi. Pertanto Joyce invoglia il suo fedele entourage di intellettuali e artisti a un’opera di difesa e di chiarimento di essa. Nel 1929 l’idea si concretizza in una raccolta di saggi dal titolo Our Exagmination Round his Factification for Incamination of Work in Progress, ciascuno dei quali esplicativo di un particolare aspetto dell’opera. All’ora ventiduenne Beckett, tenendo conto delle competenze maturate, Joyce affida il compito di far rilevare all’interno del suo lavoro la presenza di una preziosa eredità filosofico-letteraria di derivazione tutta italiana, con preciso riferimento a tre indiscusse autorità: Dante, Giordano Bruno e Giambattista Vico.
    Pur se costruito su nodi argomentativi non liberamente decisi, il saggio non manca di intuizioni e di riflessioni personali, tanto da poter essere considerato un “documento prezioso” che preannuncia i tratti distintivi dell’arte di Samuel Beckett.

    12,00 
  • Problemi dell’opera di Dostoevskij (1929)

    Nell’opera complessiva di M.M. Bachtin (1895-1975) filosofo, semiotico, critico letterario, la celebre monografia su Dostoevskij occupa un posto esclusivo. Di essa è nota la versione del 1963, che conferì al suo autore fama internazionale dopo anni di isolamento dalla cultura ufficiale. Ma la prima edizione è del 1929.
    La monografia del 1929, fino ad oggi non tradotta in nessuna lingua, è il primo grande studio di Bachtin in cui la letteratura diviene osservatorio privilegiato del suo disegno filosofico, una sorta di epicentro da cui si sono irradiate tutte le sue direzioni di ricerca.
    Nella creazione artistica di Dostoevskij, Bachtin vede l’incarnazione letteraria del suo ideale filosofico-morale: la responsabilità come atteggiamento partecipe-responsivo alla verità altrui e anche come dialogo con se stessi.
    Ritornare a questa edizione, incentrata sulla nozione di dialogo, significa poter meglio ricostruire il percorso teorico bachtiniano riconsiderando in primo luogo questa stessa nozione, spesso fraintesa anche da parte dei principali interpreti di Bachtin, come si dimostra nella presentazione di Augusto Ponzio.
    Nell’intervento introduttivo di Margherita De Michiel, l’opera viene valutata in relazione al contesto attuale degli studi specialistici in Russia, dove la diffusione delle idee di Bachtin conosce oggi un’espansione senza precedenti in tutti i campi delle scienze umane.
    In appendice si presentano due brevi scritti inediti di Bachtin relativi alla rielaborazione del Dostoevskij, particolarmente interessanti per comprendere il passaggio all’edizione del 1963.

    15,49 
  • Professione Rivoluzionario
    Per una biografia di Ruggero Grieco (1893-1926)

    «Poi scoppiò un terremoto, la Rivoluzione di ottobre, e vennero quei giorni che sconvolsero il mondo, e misero ordine in molti cervelli». È con queste parole che Ruggero Grieco avrebbe ricordato, molti anni dopo, il fatidico 1917, che schiuse «la via rivoluzionaria» a schiere di militanti socialisti, formatisi sotto il segno nefasto della Grande guerra.
    Il volume muove dagli anni dell’infanzia e della formazione culturale, contrassegnati dalle asprezze di una difficile vicenda familiare, da una non comune passione per la letteratura e dalla precoce e intensa attività pubblicistica, ampiamente richiamata nelle prime pagine. Si diffonde quindi nella ricostruzione dell’attività politica dispiegata alla testa del Partito comunista d’Italia, con l’intento di inquadrare questa figura oltre la cornice del meridionalista e dirigente contadino, da tempo consolidata nella storiografia ma non esaustiva della varietà degli impegni attesi nel gruppo dirigente del Pcd’I dalla sua fondazione.
    Stampa comunista, documenti di partito e carte di polizia sono le fonti con cui interloquisce l’autrice, attenta a porre in rilievo gli sviluppi dell’analisi della crisi italiana e internazionale condotta dai comunisti con l’evoluzione politica compiuta da Grieco, che dinanzi al rincrudire della reazione fascista abbandonò l’originario settarismo per contribuire alla messa a punto del nuovo progetto politico nato sotto l’egida gramsciana, espresso dalla parola d’ordine dell’«Assemblea repubblicana dei comitati operai e contadini».
    Nonostante il coatto abbandono degli aspetti più avanzati di quella elaborazione durante gli anni della stretta staliniana, essi costituiranno preziosa semente nell’Italia repubblicana, quando il partito comunista si imporrà sulla scena politica come una realtà di massa.

    15,00 
  • Profughe e combattenti ebree nella Bari del 1944

    A settantacinque anni dalla fine della Guerra di Liberazione, della Shoah e dell’Olocausto, ci è sembrato giusto riportare alla memoria attraverso le vicende di sei giovani ebree il contributo discreto ma sostanziale che le donne hanno fornito alla sua vittoriosa conclusione. A volte si è trattato di vere e proprie eroine che hanno reagito all’oppressione nazifascista combattendo e sacrificando la propria vita in prima linea. Il più delle volte ci si è imbattuti in donne comuni che hanno trovato la forza e l’intelligenza di superare mille inimmaginabili difficoltà pur di ricostruire una vita sotto il segno della libertà e della umana tolleranza.

    Ina Jun-Broda (Zagabria)
    Herta Reic (Austria)
    Milica Leitner/Sacher-Masoch (Croazia)
    Haviva Reick (Cecoslovacchia)
    Hannah Senesh (Ungheria)
    Elisabeth Weiss (Austria)

    15,00 
  • Profughi austriaci nella Bari del 1944 – Franz Theodor Csokor, Alexander Sacher-Masoch, Hermann Hakel tra Poesia e Propaganda

    Prendendo l’avvio dalla sorprendente presenza tra i profughi austriaci nella Bari del 1944 di tre nomi rilevanti della letteratura austriaca dell’esilio: Franz Theodor Csokor, Alexander Sacher-Masoch e Hermann Hakel, il presente volume
    tenta di riportare e approfondire quanto del soggiorno barese sia rimasto intessuto nelle loro opere. L’indagine si è orientata, in particolare, su quale immagine della città e della sua gente di allora si potesse ricavare dallo sguardo “altro” di perseguitati dal nazifascismo che erano approdati sani e salvi nella città liberata. In breve, l’obiettivo perseguito può formularsi come la composizione immaginaria tramite i loro scritti di una “istantanea” della Bari di quell’anno, prima che la guerra e le successive vicende personali li riconducessero in patria. Una volta rientrati a Vienna, i tre autori avrebbero assunto, tramite l’incarico di rifondare il P.E.N. Club, l’ardua missione di riguadagnare una dignità democratica e antifascista per la letteratura austriaca contemporanea, di cui Bari era stata il crogiuolo progettuale. L’esposizione dei risultati di questa ricerca, per buona parte incentrata sull’anno 1944 tenterà di mettere in luce, attraverso una sintetica ricostruzione biografica, la dimensione esistenziale, la produzione letteraria e l’attività quotidiana di tre intellettuali austriaci catapultati, dopo varie peripezie, dalla Vienna dell’Anschluß del 1938 nella Bari alleata del 1944, ovvero nel centro nevralgico del primo lembo di Europa libera.

    14,00 
  • Progetti di cultura

    Questo libro contiene alcuni articoli, saggi e progetti prodotti dall’Autore negli ultimi anni nel campo della organizzazione della cultura e in un unico corpus tende a illustrare e chiarire “come si fa cultura”. L’esigenza nasce dal bisogno di documentare in qualche modo la pratica della organizzazione culturale attraverso il lavoro del progettista. La professione di “organizzatore di cultura” oggi richiede una intensa capacità di ricerca, documentazione, elaborazione ed esposizione unita ad una forte vena di creatività. Certo tutti siamo “operatori culturali”, ma la “professione” necessita di una cassetta degli attrezzi in cui oltre agli strumenti personali di capacità organizzative ci siano anche quegli arnesi di programmazione, valutazione e controllo del lavoro culturale che ne fanno, appunto, una “professione”. È il caso di dire che la nostra capacità si misura sì in creatività, ma anche nella nostra capacità di risolvere i problemi nel… momento di contingenza e nella presenza sulla nostra scrivania virtuale di tutti quegli strumenti scientifici che ci possono aiutare a programmare e a valutare i rischi degli eventi che stiamo organizzando. Il “messaggio” che si vuole trasmettere è quello che il tempo dell’approssimazione è passato e che se si vuole lavorare nel mondo della organizzazione di eventi è necessario acquisire quelle conoscenze teoriche e scientifiche e quella capacità manipolatoria degli elementi strutturali dell’organizzazione che fanno del lavoro intellettuale una professione.

    18,00 
  • Protagonisti e lotte dei lavoratori a Trani. 1945-1980

    Leggendo questo libro, si rivivono le lotte che hanno caratterizzato la storia del Sindacato e dei partiti della sinistra in un susseguirsi di vittorie, di sconfitte, di illusioni, di delusioni, di rimpianti; ma tutto con la tenacia e la incrollabile volontà di andare avanti superando ogni ostacolo, nella convinzione di essere dalla parte della ragione.
    Lo scenario è la Puglia: Corato, Ginosa, Bari e, soprattutto, Trani. Il lavoro è quello dei cavatori, anzi dei cavamonti: maestri scalpellini, lucidatori a mano, fresatori. Le aziende sono quelle del marmo. E poi c'è una folla di protagonisti: i compagni di scuola dell'autore, i compagni di lavoro, i compagni di partito e, accanto, altre figure: il parroco, l'arcivescovo, i famigliari, gli imprenditori, i dirigenti nazionali.
    Al centro c'è Vittorio Lentini con la sua caparbia, ostinata, determinata volontà di fare, di agire, di vincere. Con il susseguirsi delle vicende, matura una crescita lenta, graduale, della persona e del personaggio, del lavoratore e del dirigente.

    15,00 
  • Pubblica Amministrazione e bene comune
    30 anni di idee

    Gli scritti qui raccolti costituiscono un’antologia di idee che si sono dipanate e confrontate in contesti i più vari lungo un arco di 30 anni. Il lavoro si propone di sviluppare, attorno ad un preciso fil rouge rappresentato dalla investigazione teorico-pratica sulla Pubblica Amministrazione, privilegiando una parola-chiave come l’accountability (rendere conto), secondo un approccio che è sostanzialmente economico-aziendale. L’Autore, con un saggio elaborato per l’occasione, riconferma le tesi da lui sempre sostenute, secondo cui lo “Stato” (il “Pubblico”) nonostante i suoi pur gravi malfunzionamenti resta dotato di “giustificazione ad esistere”, a motivo delle persistenti e spinose problematiche di trade-off fra etica ed economia, efficienza ed eguaglianza, che continuano a caratterizzare il mondo globalizzato. In questo modo Morgese intende contribuire, ricapitolando il suo pensiero per quanto possibile, allo sforzo di tutti coloro che riconoscono nella “funzione pubblica” un “valore” non semplicisticamente eludibile entro società modernamente organizzate, specie in un’epoca di mutazioni come l’attuale in cui i noti punti di riferimento del welfarismo collettivo evolvono rapidamente verso declinazioni più individualiste ma non per questo meno degne o virtuose.

    12,00 
  • PUGLIA – FUTURISMO e ritorno

    Il catalogo riproduce circa 200 reperti futuristi della collezione di Carmelo Calò Carducci, raccolti in mostra nell’ambito del programma di eventi “La Puglia e il Futurismo” (Bari, 19 febbraio – 28 maggio 2009) a cura di Teca del Mediterraneo Biblioteca Multimediale e Centro di Documentazione del Consiglio Regionale della Puglia.
    Scritti di: Waldemaro Morgese, Vito Attolini, Luca Federico Garavaglia, Antonio Lucio Giannone, Massimo Guastella, Pierfranco Moliterni, Daniele Maria Pegorari, Carmelo Calò Carducci.

    20,00 
  • Puglia 14-18. Itinerari di studio nel Centenario della Grande Guerra

    Il volume raccoglie gli esiti di un progetto di ricerca, selezionato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione delle celebrazioni del Centenario della Prima guerra mondiale, volto al recupero della memoria storica di eventi, processi e trasformazioni che investirono un secolo fa la società pugliese. Il progetto, coordinato dalla Fondazione Gramsci di Puglia, ha visto coinvolti dipartimenti universitari, riviste scientifiche, archivi e istituti storici sulle due sponde dell’Adriatico col fine di affiancare al calendario delle celebrazioni una proposta culturale ampia, rivolta a un pubblico eterogeneo, attenta al coinvolgimento delle più giovani generazioni: perché «si vive solo due volte, la seconda nella memoria».

    15,00 
  • Puglia emigrante – Crisi demografica e luoghi della memoria

    Autori vari:

    Lucia De Frenza, Annabella De Robertis, Anna Gervasio, Rosaria Leonardi, Vito Antonio Leuzzi, Raffaele Pellegrino, Maria Teresa Santacroce.

    [dall’Introduzione del Curatore] L’esigenza di documentare le complesse vicende dell’emigrazione interna e internazionale della Puglia nel XX secolo e nei primi due decenni del nuovo secolo è alla base di questa guida che ricostruisce le ragioni dell’esodo e offre una ricognizione dei luoghi più significativi della memoria di un fenomeno che, senza soluzione di continuità, è rilevabile anche nella realtà odierna.
    Una delle questioni storiche più drammatiche della Puglia del Novecento, quella dell’emigrazione interna ed estera, con un particolare risvolto nel secondo dopoguerra, ha ripreso infatti la sua corsa negli ultimi decenni e sta assumendo un nuovo volto in relazione al problema dello spopolamento.
    In diverse aree della regione – in particolare Capitanata, ma anche in alcuni centri dell’Alta Murgia al confine con la Basilicata e nei piccoli paesi dell’estremo Salento – emigrazione e spopolamento sono facce della stessa medaglia di una realtà complessa che oggi determina una situazione di crisi economico-sociale e culturale diffusa…

    14,00 
  • PUGLIA/EUROPA
    Percorsi migratori 1946-1973

    La Puglia con altre regioni del Mezzogiorno ha partecipato alla costruzione dell’Europa contemporanea anche con i movimenti migratori.
    Nel secondo dopoguerra i pugliesi svincolati dal legame tradizionale con la terra, si sono spostati alla ricerca di lavoro in quelle zone del Nord Italia e dell’Europa in cui si registrava una forte espansione produttiva.
    Dalla Francia al Belgio, dalla Svizzera alla Germania, finanche nel piccolo Granducato del Lussemburgo, i nostri emigranti hanno dato un significativo contributo alla ricostruzione e al benessere dell’Europa.
    Questa vicenda è, però, segnata anche da grandi tragedie come i caduti a Marcinelle e a Mattmark, senza considerare l’esercito di invalidi sul lavoro, la cui portata è ancora oggi poco conosciuta.
    Gli Stati oggi più evoluti hanno raggiunto un elevato grado di benessere materiale e civile soprattutto perché un flusso di “stranieri” ha imposto con la sua semplice presenza un modo “transnazionale” di intendere l’appartenenza e la cittadinanza.

    18,00 
  • Qualità & certificazione ISO 9000

    L’introduzione di un sistema qualità è un passaggio obbligato per competere con successo in uno scenario internazionale in continua evoluzione.
    E, se il punto di riferimento sarà sempre il cliente, anche le esigenze di razionalizzazione dei costi e di ottimizzazione delle risorse saranno da tenere sempre in vista per il perseguimento degli obiettivi aziendali. Del resto la “customer satisfaction” altro non è che una leva per collocarsi sul mercato con il miglior vantaggio competitivo ed essere all’altezza della concorrenza.
    In questo libro, con autorevoli contributi di esperti, l’autore illustra le norme alle quali occorre attenersi per ottenere una certificazione di conformità alle norme ISO 9000: standard universalmente riconosciuti per l’assicurazione di qualità.
    L’iter necessario per ottenere la certificazione, dalla decisione del management fino alla implementazione di un sistema qualità, è indicato con precisione, passo dopo passo.
    Un’analisi dei costi, i principi del Total Quality Management e una panoramica sui riconoscimenti internazionali (Deming, Baldrige e EQA) danno un quadro completo ed esaustivo a chiunque voglia avvicinarsi o approfondire l’argomento.
    Il Sistema Qualità si dimostra quindi meritevole della massima attenzione soprattutto in quanto cultura aziendale prima ancora che modello operativo.

    15,49 
  • Questioni di poetica e di poesia
    testi del dibattito teorico da G. Vico a T.S. Eliot

    Vico, Burke, Wordsworth, Schlegel, Coleridge, Leopardi, Blake, Peacock, Shelley, Mill, Poe, Arnold, Baudelaire, Bradley, Cecchi, Valéry, Anceschi, Croce, Eliot: i materiali scelti e presentati in questo volume, pur rispettando una tavola di ‘contenuti’ e una ‘cronologia’, regolati come sono da una strutturazione lineare, da un ordine successivo e in ultima analisi temporale, rispondono ad una strategia di apertura a più percorsi di lettura, multilineare e multisequenziale. Sono inoltre finalizzati alla costruzione di un metatesto all’interno del quale il lettore attivo possa costruire isotopie critiche e di poetica, possa creare collegamenti fra i documenti, in definitiva partecipare attivamente al dibattito sulla poesia riducendo “quella distanza fenomenologica che nei mondi della stampa e del manoscritto separa tra loro i singoli documenti”.

    18,00 
  • Radio Bari nella Resistenza italiana

    Il volume ricostruisce, basandosi su materiale inedito, le vicende relative alla radiofonia dell’Italia libera nei giorni immediatamente successivi all’8 settembre 1943, quando Radio Bari, salvata dalle distruzioni naziste, trasmise le prime notizie relative alla situazione del Regno del Sud e alle forme spontanee di resistenza contro il nazifascismo. “La guerra per onde” trovò nel capoluogo pugliese le condizioni adatte per alcune esperienze uniche nella storia della radio italiana. Dai microfoni della “Libera voce del Governo d’Italia” si sperimentò un modo moderno di fare informazione, che in poco tempo trasformò Bari in un laboratorio politico e culturale nazionale tale da suscitare sorpresa ed ammirazione in tutto il mondo libero.
    Il recupero dei testi delle trasmissioni politico-culturali (tra cui quelli di Michele Cifarelli, Benedetto Croce, Alba De Cespedes, Annibale Del Mare, Tommaso Fiore, Aldo Moro, Libero Pierantozzi, Giorgio Spini, Antonio Piccone Stella) e la ricostruzione del lavoro svolto da Carlo Vitale, Ruggero Maccari, Edmondo Cancellieri, Alberto Perrini, Carlo Bressan, Ubaldo Lay, Cesare Polacco (assieme alla folta pattuglia di intellettuali e artisti pugliesi) offrono un quadro unico e d’insieme delle potenzialità del mezzo radiofonico e del suo apporto al processo di liberazione nazionale.

    16,00 
  • Raffaele Gervasio
    Catalogo generale delle opere

    Nel centenario della nascita viene pubblicato il Catalogo generale delle opere del compositore Raffaele Gervasio (Bari 1910 – Roma 1994). Esso prende in esame non solo l’importante produzione cameristica e sinfonica, ma anche la musica composta per il teatro, il cinema (memorabile quella per il Carosello napoletano), i documentari, la didattica (Gervasio fu il primo direttore del Conservatorio di Matera), fino alla pubblicità e alle sigle radio-televisive. La prefazione di Pierfranco Moliterni introduce il corposo lavoro, curato da Nicola Ventrella, in collaborazione con una equipe di musicisti che hanno analizzato e schedato settecento opere. Il catalogo è arricchito dalla biografia del Maestro e da alcuni interventi di musicisti che lo hanno conosciuto anche come allievi, dai quali traspare la poliedrica personalità di questo compositore.
    Al volume è allegato un Compact Disc con composizioni da camera di Raffaele Gervasio in prima registrazione assoluta, ulteriore strumento di conoscenza e approfondimento dell’opera del musicista.

    28,00 
  • Representations of War and Terrorism
    The Ideology and Language of George W. Bush

    In today’s media-dominated world, how do politicians “sell” their ideas to an increasingly informed and sceptical audience? How do they manage to persuade their national communities of the rightness of their policies, especially when dealing with such controversial topics as war and terrorism? These questions cannot be answered without addressing the key issue of language and its role in social and political communication. Representations of War and Terrorism. The Ideology and Language of George W. Bush addresses some key issues of contemporary politics. The first part of the book provides readers with the necessary linguistic tools and methods, namely those offered by Critical Linguistics and Critical Discourse Analysis, which would enable them to analyse the language of politics. In the second part, these tools and methods are applied to the speeches on war and terrorism given by George Bush between 2001 and 2003. In a period dominated by 9/11 and the wars on Afghanistan and Iraq, these speeches have greatly influenced Western political and even cultural attitudes, especially those towards the Muslim world. The linguistic analysis of Bush’s speeches sheds light on the complex ideological framework which originated them.

    15,00