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  • Nostalgia di un confino Guido Miglioli e la Basilicata (1942-1953)

    Guido Miglioli giunse a Lavello, paese della Lucania ai confini con la terra pugliese, nell’ottobre del 1941, trasferitovi dalle isole Lipari per ordine del Tribunale di Bolzano, che lo aveva condannato a cinque anni di confino “per aver svolto costante attività contro il Regime ed in contrasto con gli interessi dello Stato Fascista” (Garzanti, 1945).
    Il vecchio “notabilato” lavellese si trovò improvvisamente a fare i conti con un personaggio sconosciuto, ma accattivante, che nel frattempo si era circondato dell’amicizia di pochi fidati elementi, tra cui il prof. Lorenzo Calabrese, giovane dirigente della locale Scuola d’Avviamento. […]
    Miglioli si era occupato della questione agraria meridionale, sin da quando, nel 1920, aveva fissato la sua attenzione sul problema del latifondo, con una serie di proposte che l’avvento del Fascismo aveva vanificato. Le zone di Lavello prima e di Pescopagano poi, gli offrirono la possibilià di riflettere su determinati aspetti, cioè sulle cause umane e sulle ragioni sociali che avevano soffocato, fino a quel momento, la rinascita contadina. […]
    Si riportano qui delle lettere del Miglioli a Lorenzo Calabrese, che evidenziano la sofferenza del confinato ma, anche, la grande solidarietà della gente di Basilicata. Miglioli, citando Pescopagano dice, “il confino più perfetto combinato dalla natura”. […]

    7,75 
  • Odi et Amo

    Prendete una ragazza di nome Sofia, 26 anni, bella come il sole, fragile ma temeraria, siciliana ma bionda con gli occhi verde mare ed una pelle di porcellana. Unitela ad un’altra ragazza, Alba, sua coetanea e conterranea, bella e libertina, spensierata ma custode di un dolore personale. Trapiantatele entrambe dal caldo e colorato mondo agrigentino al grigiore e al rigido inverno di Milano. A questo punto aggiungete un ragazzo, Luca, 28 anni, ex di entrambe le ragazze che per uno strano scherzo del fato si riaffaccia nella loro vita. Aggiungete, poco alla volta, tutta una serie di personaggi che ruotano attorno ai protagonisti e che, chi più o meno, contribuiranno all’evolversi dei fatti. Se non avete molta dimestichezza, fatevi aiutare dagli dèi, proprio come i personaggi della storia. Incorporate ora i due ingredienti base: l’Amore e l’Odio, in maniera confusa, in modo da non far capire bene chi possa prevalere dei due. Trasponete il tutto nel periodo delle festività natalizie del 2003 e cospargete con tanta gelida e rallegrante neve.
    Ed ecco fatto: Odi et Amo è pronto! Un romanzo che racconta i sentimenti e la vita quotidiana con semplicità, a metà strada tra un diario ed una sceneggiatura, perché ricco di dialoghi.

    13,00 
  • OLTRE IL GIARDINO
    una piazza, una città

    Piazza Umberto I, a Bari, continua ancora oggi a svolgere il suo ruolo di Agorà, di luogo di incontro e di scambio tra le persone, rispondendo alle esigenze di una società in continua evoluzione. E’ in particolare, dagli anni ’60 fino all’inizio degli anni ’80, che Piazza Umberto ha rappresentato un simbolo forte caratterizzato da giovani e adolescenti alla ricerca di un luogo in cui potersi incontrare al riparo da occhi “adulti”, un luogo dove fosse predominante la nascente cultura giovanile sino ad allora totalmente ignorata.

    18,00 
  • Ombre Sonore

    Mario Costa, Franco Casavola, Sebastiano Arturo Luciani, Domenico Savino, Raffaele Gervasio. Pur nei limiti di una collocazione periferica tra le regioni italiane che vantano una civiltà musicale d’alto profilo, la Puglia ha espresso un’attenzione tutta particolare al rapporto musica/immagine, o quanto meno alla correlazione tra parola e possibile sua rappresentazione sonora. Questo volume raccoglie molti saggi inediti, ha la palese ambizione di essere un punto di riferimento critico nella piccola grande storia dei musicisti pugliesi che hanno scritto per il cinema.

    15,00 
  • Operisti di Puglia
    Dall’ottocento ai giorni nostri

    La Puglia ha rivestito un ruolo cospicuo e continuativo nella storia del melodramma grazie ad una serie di operisti – artisti o artigiani, celebri o misconosciuti – che questo libro intende valorizzare attraverso sintesi critiche e bibliografie aggiornate. Operisti di Puglia si propone infatti come uno strumento di consultazione, un libro destinato a generare altri libri, confezionato per la riscoperta di un prezioso patrimonio identitario troppo spesso ignorato. Il primo volume dell’opera – Operisti di Puglia. Dalle origini al Settecento – è stato pubblicato nel 2009. Questo secondo volume completa la ricerca proponendosi come una “miniera critica” destinata a favorire nuove investigazioni.

    20,00 
  • Operisti di Puglia
    Dalle origini al Settecento

    A cura di Lorenzo Mattei.
    La Puglia ha rivestito un ruolo cospicuo e continuativo nella storia del melodramma grazie ad una serie di operisti – artisti o artigiani, celebri o misconosciuti – che questo libro intende valorizzare attraverso sintesi critiche e bibliografie aggiornate. Operisti di Puglia si propone infatti come uno strumento di consultazione, un libro destinato a generare altri libri, confezionato per la riscoperta di un prezioso patrimonio identitario troppo spesso ignorato.

    13,00 
  • Opposizione alla guerra e proteste delle donne in Puglia (1914-1918)

    In questo volume si ricostruiscono gli orientamenti politico-ideologici sulla partecipazione alla vicenda bellica del mondo del lavoro in Puglia, si recuperano documenti e testimonianze di militanti legati al Partito socialista ed al sindacato, tra cui Rita Maierotti, Maria Prasti ed Elvira Catello, che costituiscono il punto di riferimento di una battaglia pacifista che dalla guerra di Libia si sviluppa lungo il corso di tutto il conflitto mondiale sino al primo dopoguerra.

    Con documenti e scritti di

    Rita Maierotti, Elvira Catello, Maria Prasti, Giuseppe Di Vagno, Raffaele Pastore, Alfonso Leonetti, Luigi Allegato, Pietro Tresso

    12,00 
  • ORGANIZZARE EVENTI – Guida pratica – Seconda edizione

    Questo libro sulla “Organizzazione di eventi. Guida pratica” può essere definito un manuale per i giovani che intendono esercitare questa professione (studenti o già formati), per chi è già inserito nel mondo del lavoro e ha voglia di riguardare e di formalizzare le azioni che svolge durante la sua attività e per gli operatori del mondo della Organizzazione di eventi culturali, di spettacolo e business oriented. Tuttavia il libro non si esaurisce in una descrizione del “fare” senza progetto e senza obiettivi. Riprendendo un vecchio slogan possiamo dire che il claim del libro è “sapere, saper essere, saper fare”. L’organizzazione di eventi interviene con le sue idee e con la sua professionalità in un campo che ha obiettivi diversificati a seconda dello strumento che usa, del luogo e delle aspettative del committente, ma fondamentalmente svolge un ruolo di informazione, formazione e divertimento. Progettare un “evento” è, in realtà, un’operazione complessa che richiede intuizione, creatività e professionalità.

    Testo adottato presso l’Università IULM di Milano.

    18,00 
  • ORGANIZZARE EVENTI
    Guida pratica

    Questo libro sulla “Organizzazione di eventi. Guida pratica” può essere definito un manuale per i giovani che intendono esercitare questa professione (studenti o già formati), per chi è già inserito nel mondo del lavoro e ha voglia di riguardare e di formalizzare le azioni che svolge durante la sua attività e per gli operatori del mondo della Organizzazione di eventi culturali, di spettacolo e business oriented. Tuttavia il libro non si esaurisce in una descrizione del “fare” senza progetto e senza obiettivi. Riprendendo un vecchio slogan possiamo dire che il claim del libro è “sapere, saper essere, saper fare”. L’organizzatore di eventi interviene con le sue idee e con la sua professionalità in un campo che ha obiettivi diversificati a seconda dello strumento che usa, del luogo e delle aspettative del committente, ma fondamentalmente svolge un ruolo di informazione, formazione e di-vertimento. Progettare un “evento” è, in realtà, un’operazione complessa che richiede intuizione, creatività e professionalità.

    18,00 
  • PALESTINA, il paese che (non) c’è – Racconti

    Un grido corale contro ogni guerra, ogni genocidio, ogni supremazia.
    La raccolta, composta da dodici racconti e sei poesie, nasce dalla sinergia di quindici autori italiani il cui desiderio è parlare, oggi più che mai, di Palestina. Ciascuno tratta la tragedia di un intero popolo con lo stile e il genere narrativo che più lo rappresenta, spaziando dalla narrativa generale al thriller, dalla fantascienza all’horror. Tutti convinti che la penna possa ferire più di una spada.

    Con racconti di Chiara Biscella, Marianna Brogi, Gaspare Burgio, Frank Cappelletti, Fabrizio De Sanctis, Vito Introna, Enzo Macrì, Angelo Marenzana, Tatiana Sabina Meloni, Fabrizio Paglia, Elvira Rossi, Rosalba Vangelista…

    …e poesie di Giuliana Cavalloni, Tatiana Sabina Meloni, Francesco Antonio Muretti, Francesca Panzacchi, Elvira Rossi, Rosalba Vangelista.

    Postfazione di Isotta Franci.

    16,00 
  • Parco Nazionale del Gargano

    In questo volume Michele Galante, Sindaco della città garganica di San Marco in Lamis, ha raccolto i suoi interventi sul Parco nazionale del Gargano nell'arco di tempo che va dal 1990 al 1996, dunque ad un periodo che inizia prima dell'approvazione della legge quadro sulle aree protette e si protrae fino a dopo l'istituzione dei nuovi parchi, incluso quello del Gargano: un periodo di importanza cruciale nella storia dell'ambientalismo italiano e dei parchi nazionali del nostro paese, un periodo “esaltante e difficile”, come è stato definito dall'Autore, per i risultati raggiunti dopo lunghi anni di attesa (il primo progetto organico per i parchi nazionali italiani risale agli anni 1947-48 ad opera del prof. Renzo Videsott e il primo progetto di legge quadro sui parchi è del 1962, ad opera della Commissione per la conservazione della natura del C.N.R.), ma anche cosparso di difficoltà connesse con la pratica realizzazione dei parchi. [dalla Prefazione di Franco Pedrotti]

    10,33 
  • Pasolini e il Sud
    poesia, cinema, società

    Nella elaborazione poetica, artistica ed umana di Pier Paolo Pasolini vengono indicati comunemente due nodi fondamentali: il Friuli e Roma. Queste due realtà hanno infatti fornito allo scrittore, seppur in modo diverso, le coordinate poetiche, ed umane, che lo hanno poi seguito nell’intero percorso artistico di una vita, conducendolo alla famosa e discussa stagione corsara. Nel rimpianto continuo della civiltà contadina, rurale e arcaica conosciuta a Casarsa in Friuli, e nel monitoraggio sull’evoluzione delle borgate romane dal dopoguerra agli anni del potere capitalistico, lo scrittore si muove cercando di ricucire i pezzi di una umanità che vede gradualmente sparire e diventare sempre più feroce. Pasolini tesse il proprio discorso agendo nella direzione di una vera e propria mitizzazione del popolo. Tutto questo avviene nei primi romanzi giovanili, nelle opere di ambientazione romana, nella saggistica, nella poesia, nel cinema ecc. In questo percorso, a nostro avviso, anche il Meridione d’Italia costituisce una tessera fondamentale ed un momento molto importante.
    Il Meridione rappresenta, infatti, un’altra vasta area di monitoraggio che deve essere affiancata alle altre due sopraindicate, costituendo così un passaggio fondamentale in tutta l’opera pasoliniana. La profonda conoscenza delle realtà storiche, politiche, sociali e culturali è testimoniata in numerosissimi passi dell’opera di Pasolini. Queste pagine, oltre ad avere naturale rilevanza letteraria, presentano da un lato aspetti della civiltà meridionale ormai spariti, da un altro situazioni ancora oggi persistenti seppur in forme differenti.
    La nostra ricerca propone la ricostruzione degli itinerari pasoliniani nel Meridione d’Italia in genere, con una particolare attenzione alla Puglia. Questa regione ha infatti lasciato nell’opera dello scrittore un segno maggiore. Tutto questo accade sotto diversi aspetti: sul lato strettamente letterario, poetico e cinematografico, ma anche antropologico ed umano. In questa sede l’aspetto squisitamente letterario si arricchisce di diversi inediti: alcune lettere di Vittorio Bodini e Tommaso Fiore, che maggiormente manifestano il legame di Pasolini con la terra pugliese, e soprattutto la ricostruzione delle vicende che hanno condotto lo scrittore a progettare un ciclo narrativo sulla Puglia, e la pubblicazione di parti di esso.
    La riflessione di Pasolini sul Meridione d’Italia, oltre ad accezioni poetiche e cinematografiche, spazia anche nel sociale. Lo scrittore intrattiene un rapporto costante con il pubblico giovanile negli anni ’60, e con un destinatario di massa negli anni ’70. Assume particolare importanza la corrispondenza intrattenuta con i giovani lettori meridionali che informano Pasolini su un Sud che oggi, a distanza di un trentennio, è scomparso.
    La terza parte del saggio è dedicata all’ultima stagione della riflessione di Pier Paolo Pasolini, gli anni cioè marcatamente polemici e critici nei confronti degli “orrendi” sviluppi del capitalismo e dei risvolti negativi nella società italiana. Anche in questo contesto lo scrittore si batte con una particolare immagine del Sud-Italia. Pasolini coglie infatti le profonde contraddizioni e ambiguità scaturite dal repentino passaggio ad un sistema capitalistico ed industriale. Lo scrittore affronta ancora una volta, quindi, tutta una serie di problematiche sia di natura economico-ambientale, sia antropologiche e linguistico-sociali.
    Sino ad oggi il rapporto tra Pier Paolo Pasolini e il Sud-Italia non ha avuto una trattazione organica, pur costituendo un momento fondamentale nella elaborazione poetica dello scrittore. Tramite questo aspetto dell’opera pasoliniana possiamo avere una immagine particolare del Meridione d’Italia: uno spaccato della vita nel Sud dalla fine degli anni ’40 al 1975.

    12,00 
  • Passeggiata nella Modugno dei secoli

    Un prezioso e documentato percorso della città di Modugno, in provincia di Bari, attraverso la storia delle sue chiese: Parrocchiali, Conventuali, Confraternali, Private, Rurali, Chiese scomparse, Casale medievale di Balsignano, Oratorio del Cimitero. Una ricerca accurata e meticolosa, ricca di planimetrie, documenti, immagini, che costruiscono una storia molto suggestiva della città e della comunità sociale.

    20,00 
  • Per un approccio non conformista dell’esperienza estetica e conseguenze didattico-pedagogiche – teorie e pratica sperimentale

    Se il lavoro fosse il bisogno che si sopprime nello scambio, allora il lavoro nella società attuale così come nell’arte attuale, sarebbe caratterizzato da un’assenza di scambio, o scambio solo in apparenza, cioè quando, pur considerando l’attività che si genera nel soggetto interagente con l’oggetto nello scambio, le interazioni, i comportamenti in atto e le conseguenze degli stessi risultano pre-determinati, pre-vedibili. Quando, invece, l’azione dei soggetti interagenti con uno stimolo (l’opera d’arte o un oggetto della realtà) conduce a risultati imprevedibili, eterogenei, lontani da un modello conformista, in quanto conforme (e che conferma) ad un modello dominante, omologante, si rileva uno scambio reale. Se nell’esperienza estetica i soggetti interagenti non fossero stimolati ad assumere una posizione contemplativa, potrebbero leggere o modificare attivamente e in maniera imprevedibile un’opera d’arte (o un oggetto della realtà, o la propria identità), attraverso la propria proiezione immaginativa e la conseguente formulazione di ipotesi sulla stessa. Il percipiente, in tal caso, non mirerebbe alla conferma di un modello di realtà già noto (rinforzandolo) o alla sua conservazione, ma al suo perfezionamento dinamico. Se mutuassimo tali considerazioni per spenderle anche in ambito didattico-pedagogico, le conseguenze diverrebbero fondamentali. In alternativa ad un’azione didattica cristallizzata sull’affinamento delle stesse capacità e conoscenze, che non alimenta l’eterogeneità dei bisogni e si conforma ad un modello di realtà già data, precostituita e prevedibile nella quale ruoli e scopi dei diversi attori sono predeterminati, si propone un metodo di insegnamento che promuove un modello di realtà mutevole, mira alla ricerca di ideali e rafforza l’approccio esplorativo e creativo.

    16,00 
  • Percorsi di Educazione alla Comunicazione emozionale. Star bene in famiglia e a scuola

    Che cosa posso fare per educare ai valori della bellezza? Che cosa posso fare io per far comprendere l’importanza di educare alla bellezza, a scuola e in famiglia, con percorsi di educazione alla comunicazione emozionale, attraverso l’arte, la musica, la danza, la natura, l’alimentazione, l’ascolto, la comunicazione efficace?
    Come aiutare la società ad avviare percorsi e programmi per prevenire il bullismo, la violenza, la mancanza di rispetto verso se stessi e gli altri, l’arroganza, la non tolleranza?
    Che cosa posso fare per dare valore e bellezza alla relazione tra insegnante e allievo, tra padre e figlio, tra madre e figlia, tra fratello e sorella, tra dirigente e dipendente?
    Come far comprendere alle persone, ai capi, ai dirigenti, il valore dell’apprendere e conoscere attraverso un’emozione positiva, costruendo relazioni efficaci?
    I bambini e i ragazzi hanno bisogno di relazioni umane sane, di vivere emozioni positive, di sorridere e provarle mentre apprendono e conoscono.
    Il volume si presenta come una grande opportunità di guida orientativa per tutti coloro che vogliono acquisire nuovi strumenti, tecniche e strategie.
    La sfida per migliorare il modus vivendi nella società è proporre percorsi di educazione emozionale, che consentano il passaggio dall’“io” al “noi”, che riconducano ad una educazione ai valori della vita, dello stare bene insieme, nella relazione d’aiuto empatica, autentica, efficace e collaborativa, senza competizione, arroganza, violenza, mancanza di rispetto.

    15,00 
  • Percorsi di Pace… dal Sud

    Il Gruppo Educhiamoci alla Pace (GEP) di Bari, nei suoi oltre vent'anni di attività, ha sempre cercato di offrire spazi di riflessione, di formazione, di crescita personale, di impegno per la costruzione di una pace che, partendo da ciascuno, potesse coinvolgere le persone più vicine, in ogni ambito. Nello stesso tempo ha creato o moltiplicato legami, fra persone, gruppi e associazioni che lavorano con intenti simili.
    Questo libro è nato dalla volontà di raccontare, valorizzare, far conoscere e diffondere delle “buone pratiche”. Abbiamo sollecitato amici che hanno percorso con noi un pezzetto di strada a scrivere le loro riflessioni, esperienze, testimonianze, convinti di offrire utili stimoli per chi si impegna quotidianamente per la realizzazione di una società fondata sulla Giustizia e la Pace.

    12,00 
  • Pescopagano 1980

    “Questo libro nasce all’insegna senza dubbio di un dato emotivo: il terremoto che nel novembre di venti anni fa squassò, devastò in maniera feroce e crudele per il numero delle vittime alcune regioni del nostro Mezzogiorno, a cominciare dalla Basilicata.
    E in questi giorni, richiamato dal grido di dolore che prorompeva da tanta parte dei centri piccoli e grandi della Lucania, partii per Pescopagano, a me legata da vincoli familiari.
    Un paese della memoria che il terremoto aveva ridotto ad un ammasso di macerie senza più memoria perchè il passato non esisteva più.
    E la macchina fotografica cominciò a raccogliere frammenti di una cronaca terribile, le devastazioni, i crolli e le assurdità degli accadimenti improvvisi , la disperazione dei parenti delle vittime, il dolore e lo sgomento dei superstiti.
    In più le pietre che parlavano di quanto era accaduto in maniera più eloqunte di ogni altra testimonianza. Ed è quanto ho cercato di darvi con le immagini riportate in questo volume.” […].

    15,50 
  • Piano Marshall e ruolo dell’informazione. Atti del Congresso «ERP e Mezzogiorno». Bari, 14-15-16 settembre 1948 – XII Fiera del Levante

    «Noi abbiamo approvato e sostenuto il Piano Marshall proprio perché è uno sforzo di promovimento della collaborazione ricostruttiva tra le nazioni di Europa, perché è un avviamento all’organizzazione permanentemente unitaria della nostra grande patria comune, l’Europa. E il Mezzogiorno è particolarmente interessato al successo dell’ERP. Ricordiamo, amici meridionalisti, che il Mezzogiorno decade e muore ogni qualvolta viene praticata una politica protezionistica o addirittura autarchica; che il Mezzogiorno invece risorge e prospera quando si allarga il mercato di consumo. La storia nostra ci ammaestra e ammonisce in questo senso. Quindi è bene che il Congresso senta e valuti il problema del Mezzogiorno in relazione all’ERP come interesse vivo, storico, del Mezzogiorno e che, attraverso l’ERP, si vada verso l’unificazione europea, la costruzione dell’Europa unita». Michele Cifarelli

    18,00 
  • Piano Marshall in Puglia – tra Propaganda e Ricostruzione (1948-1952)

    Aldo Muciaccia – Emergenza educativa e sociale in Puglia: l’istituto Redentore di Bari (1948-1952)

    Maria Teresa Santacroce – Ricostruzione educativa e Piano Marshall: il “Villaggio del fanciullo” in Terra di Bari tra emergenza e innovazione

    Annabella De Robertis – «Mezzogiorno, svegliati!»: l’informazione e il Piano Marshall in Puglia

    Rosaria Leonardi – Gli aiuti del Piano Marshall in Terra Jonica

    Lucia De Frenza – L’informazione medica negli anni del Piano Marshall. La stampa pugliese tra annunci e inchieste scientifiche

    Raffaele Pellegrino – Codignola, Borghi e l’americanismo pedagogico in Italia nei primi anni Cinquanta: appunti e dialoghi su «Scuola e città»

    Rosario Milano – Puglia terra di frontiera: profughi e Piano Marshall

    18,00 
  • Piano Marshall. Propaganda e istituzioni educative in Puglia

    Catalogo della Mostra documentaria a cura dell’Ipsaic.
     
    Gli aiuti economici legati al Piano ERP (European Recovery Program, noto come Piano Marshall), che caratterizzarono la fase di avvio della ricostruzione economico-produttiva italiana dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, ebbero effetti rilevanti sulla vita sociale del Mezzogiorno. Nell’ambito di una recente attività di ricerca promossa dal Corecom Puglia e dall’Ipsaic sugli esiti delle azioni del Piano in Puglia, (in particolare sull’influenza delle iniziative di comunicazione sull’opinione pubblica del Sud confusa e disorientata dopo il disastro della guerra) sono emersi, tra l’altro, dati significativi relativi all’universo sociale ed educativo di due strutture religiose e assistenziali di Bari.
    Il ritrovamento di una straordinaria documentazione fotografica custodita negli archivi dell’Istituto Redentore Salesiani Bari e del Villaggio del Fanciullo Bari restituisce una memoria comune relativa al lungo e difficile processo di ritorno alla normalità in una società sconvolta dalla guerra e dalla lunga occupazione militare anglo-americana. Si evidenziano, in particolare, le complesse fasi di riorganizzazione di un tessuto educativo sulla base di principi solidaristici che costellano il lungo processo di costruzione di una società democratica.
    [dall’Introduzione di Vito Antonio Leuzzi, presidente Ipsaic]
    16,00