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  • GIOVANNI MODUGNO e il suo “rifugio” bresciano

    A distanza di qualche anno dal mio precedente libro Giovanni Modugno, il volto umano del Vangelo, nasce questo nuovo studio che, per la prima volta, esamina in modo più dettagliato i rapporti umani e culturali che Modugno ha vissuto con il mondo cattolico bresciano e con la casa editrice “La Scuola”.
    Nuovi documenti, ricevuti da Brescia, hanno suggerito di completare il precedente studio e di comprendere meglio le varie amicizie contratte da Modugno con protagonisti della vita culturale e politica bresciana.
    Si è voluto definire “rifugio” il rapporto con Brescia per comprendere meglio la “incomprensione”, spesso vissuta e denunciata dallo stesso, del suo pensiero da parte di alcuni ambienti culturali e politici della sua terra.

    16,00 
  • Giovanni Pipino
    Palatino di Altamura, Conte di Minervino, Principe di Bari

    Durante il regno della diciassettenne Giovanna I, si scatenarono le guerre dinastiche tra i Tarantini e i Durazzeschi. Scontri di piazza, congiure di palazzo, amori sconvolgenti, magiche rappresentazioni degli avvenimenti, la peste nera, il grande scisma della chiesa.
    In questo mondo turbolento, magico, contraddittorio e violento, contraddistinto da forti presenze femminili, emerge nello scenario della Murgia pugliese la figura di Giovanni Pipino: personaggio estroverso, inquieto, discutibile; dotato, comunque, di forti capacità di aggregazione e coinvolgimento.
    L’autore, con una appassionata e documentata narrazione, ci fa rivivere, attraverso le gesta del nobile cavaliere, un periodo molto interessante della Puglia medievale.

    10,33 
  • GIULIETTA VA A TEATRO

    «C’erano una volta due fratelli che vivevano in una città all’estrema punta d’un regno a forma di stivale. Si chiamavano Onofrio e Antonio. Avevano una sorella stupenda, Annamaria, sposata ad un tipo disceso in città dalle colline vicine. Il regno, meraviglioso, era solcato da montagne alte e coperte di neve che si tuffavano direttamente nel mare, boschi scuri e profondi e fiumi d’argento. La gente che viveva in questo regno straordinario parlava cantando e i paesi sembravano fatti di marzapane e frutta candita, con case bianche e bordò aggrappate alle pendici dei monti o attorno a piccoli porti in cui si specchiavano barche azzurre.
    Questa è la storia di Giulietta: non voleva andare a teatro, eppure ci andò. È la storia di un mucchio di mattoni e cemento impastati con tanti buoni sentimenti. È una storia d’amore.
    Mi è stata raccontata da un barbiere che aveva bottega nel palazzo del teatro Petruzzelli, a Bari. A quel tempo avevo ancora i capelli e una volta alla settimana, essendo molto vanitoso, me li andavo a far spuntare e pettinare.
    Il barbiere, ottant’anni vispi e arzilli, parlava senza sosta. Giorno dopo giorno si cominciò a far strada nella mia mente l’idea di raccogliere per iscritto le sue chiacchiere. Questa narra l’origine del palazzo in cui lavorò mezzo secolo. Giurai che se fossi sopravvissuto alla sua mano malferma ed al rasoio così vicino alla mia gola l’avrei trascritta. Ed eccola qua.»

    12,00 
  • Grano Rosso

    Il Grano Rosso come filo conduttore di un intreccio di storie di giovani che cercano in tutti i modi di prendere in mano le proprie vite e condurle in una direzione diversa da quella che il destino ha scelto per loro.
    Una giovane laureata cinese decide di partire per costruire la sua nuova vita lontano dagli affetti e dalla sua amata terra; al contempo, in Canada, un gruppo di giovani attivisti organizza una dura lotta al potere politico, manifestando la propria rivoluzionaria visione del mondo.

    Presto però l’amore irromperà nelle loro vite e stravolgerà punti di vista e priorità, donando nuova luce a questi incerti destini.
    Ma, proprio quando la serenità sembra scendere come morbido velo ad acquietare gli animi rivoluzionari, nuovi accadimenti travolgeranno le loro giovani vite.
    Il destino, forse, non si lascia contrastare con tanta facilità.


    15,00 
  • GRAVINA sovversiva e antifascista. Il deserto murgiano e il suo albero della libertà

    Questo volume, attingendo principalmente da memorie autobiografiche inedite e dai copiosi e poco conosciuti fascicoli del casellario politico, ricostruisce le numerose ed eroiche storie dei tanti antifascisti gravinesi che nella propria città quanto a Bari, in Argentina quanto in Francia, in Svizzera quanto negli Stati Uniti, al carcere quanto al confino, si oppongono al fascismo.
    Una strenua e drammatica lotta che non manca di martiri, che affonda le proprie radici nella fine dell’Ottocento quando l’utopia di “sovvertire” l’ordine costituito del latifondo parassitario e affamatore è incarnata dal socialismo. È così che l’apostolato del giovane avvocato Canio  Musacchio incontra notevole adesione tanto che la città assume rapidamente fama di rossa e sovversiva. Una fama che neanche la violenza
    squadrista, irriducibilmente contrastata sia prima che dopo l’avvento della dittatura, riesce a sradicare, ma che, almeno in parte, si spiega con la natura stessa del fascismo meridionale.
    In tal senso l’opera assume una valenza paradigmatica per gran parte del Mezzogiorno, infatti attraverso l’esplorazione di fonti poco conosciute, ma di assoluta e comprovata veridicità quali le relazioni dei carabinieri o della Prefettura, emerge nitidamente il profilo di uno squadrismo criminoso, teppista, che ingaggiato dal ceto agrario per soffocare con la violenza le rivendicazioni del mondo contadino ne ottiene, indossando
    la camicia nera, l’impunità dinanzi alla legge nello svolgimento dei propri affari criminosi.

    15,00 
  • GUIDA PEDAGOGICA
    PER IL PERSONALE SANITARIO

    La formazione del personale sanitario continua ad essere ostacolata da una serie di equivoci. Ancora in molti ambienti universitari ed ospedalieri si stenta a comprendere che insegnanti non si nasce ma si diventa dopo un’accurata, specifica e difficile preparazione. Essere un illustre medico o un abilissimo chirurgo non significa ipso facto saper insegnare la medicina o la chirurgia. Infine, l’educazione medica non è soltanto trasmissione di informazioni, ma anche e soprattutto creazione nei discenti di motivazioni per l’apprendimento e valutazione delle loro lacune e carenze culturali e tecnico-professionali allo scopo di colmarle.
    Questa situazione spinse il dott. J.-J. Guilbert a pubblicare, nel 1969, la prima edizione della Guida Pedagogica dell’OMS che si prefiggeva di aiutare gli insegnanti del personale sanitario, in tutti i Paesi del mondo, ad utilizzare i metodi e i principi della pedagogia attiva. La Guida Pedagogica fu conosciuta ed apprezzata in molti Paesi.
    Viene ora presentata un’edizione curata e aggiornata.

    40,00 
  • Guido Salvini
    o della nascita della Regia in Italia

    Un personaggio dimenticato, un pezzo di storia finita nell’ombra, un desiderio realizzato: quello di far luce, recuperare memorie perdute. Guido Salvini, allievo prediletto di Pirandello, braccio destro italiano di Max Reinhardt, regista ante litteram (e poi regista acclamato quando ormai il termine è coniato e la funzione assodata). E ancora, Salvini teorico e “voce” del teatro italiano nel difficoltoso processo di rimodernamento della prima metà del Novecento.

    14,00 
  • I cattolici pugliesi in un secolo di storia (1898 – 1973)

    La lettura di questo volume consente di cogliere il capovolgimento di funzioni svolte dalla chiesa meridionale passata da una sottomissione alle forze liberali locali ai primi timidi tentativi di creare delle piccole istituzioni di cooperazione cattolica, nel decennio 1898-1918, al breve periodo del primo partito politico ai successivi anni di una silenziosa presenza, ventennio 1923-1943, agli anni del grande consenso ma anche delle prime contestazioni. Seguendo queste tappe si è cercato di analizzare la situazione del Mezzogiorno con l’intento di presentare una specificità. Il lettore passerà così dal rifiuto opposto all’istituzione dei Circoli cattolici dell’Opera dei Congressi, al voto espresso nei confronti dell’Istituto monarchico e alla successiva fiducia espressa verso la Democrazia cristiana. Quasi un secolo di esperienza vissuta dai cattolici meridionali: una esperienza poco conosciuta a livello nazionale e che non poteva non penalizzare il Mezzogiorno in un esame comparativo fra Nord e Sud.

    15,00 
  • I diritti delle differenze
    Sul sistema dell’apartheid

    Politica dello sviluppo separato significa per il governo dell’apartheid fondamentalmente esclusione dell’altro del sudafricano nero, ridotto a straniero, nella sua terra dalla propria entità politica e culturale; significa far cominciare la storia del Sud Africa con la storia del dominio bianco in Sud Africa.
    Il governo bianco non solo decide dell’identità politica e culturale della popolazione bianca ma, con il pretesto del rispetto delle differenze, decide anche delle identità etniche e culturali della popolazione nera raggruppata nei Bantustan o negli Homeland o nei Black States.
    Le delimitazioni territoriali in cui viene segregata la popolazione nera sono inserite in una politica di tutela delle terre affidate a questa popolazione sicché l’esclusione della popolazione nera dalla cittadinanza sudafricana viene presentata come opera di promozione dello sviluppo di Stati nazionali fondati sul principio di autodeterminazione e di sovranità nazionale.
    Ma i meccanismi attraverso i quali si esercita la tutela di un popolo sono in evidente contraddizione con il suo processo di autodeterminazione razziale.
    L’apartheid opera l’esclusione dell’idea di umanità dal diritto perché segna la fine della solidarietà che è alla base di questa idea; e la costituzione di nazioni indipendenti su basi etniche affida la comunità al suo istinto di conservazione, la separa dai vincoli della solidarietà umana e la svincola dal valore simbolico di umanità.
    Questo libro contiene anche, come documentazione e materiale di discussione, testi fra i quali la Costituzione sudafricana del 1961, passi scelti della Costituzione sudafricana del 1983, la Carta della libertà dell’A.N.C. e la Carta di Algeri.

    10,33 
  • I due Mondialismi

    La contrapposizione anche sanguinosa e tragica sorta sul tema della mondializzazione impone una riflessione seria sulla sua genesi e sul suo possibile esito. Chi sono e dove vanno gli attori oggi in campo? Quali rischi e quali poste sono in gioco? Partendo dal ’68 e da quello che esso ha comportato nei fatti e nelle coscienze si può meglio comprendere l’attuale momento, la sua prevedibilità e la sua ineluttabilità. La utilizzazione fortemente distorta delle libertà conquistate in quella stagione ha portato e non poteva non portare all’attuale contrapposizione. La difesa di quelle libertà è l’unica risposta civile possibile. Credere di utilizzare nuove forme di autoritarismo centralista, ancorché mascherato in un qualunque modo o ispirato ai migliori intendimenti, sarebbe la scelta peggiore. Serve, al contrario, capire meglio gli interessi in campo e sforzarsi di edificare un sistema, un nuovo ordine, che in modo automatico componga ed equilibri i differenti interessi.

    10,33 
  • I ricordi, la memoria, l’oblio
    Foto-grafie senza soggetto

    Il testo letterario e la fotografia hanno in comune un vuoto incolmabile, una specie di mancanza ontologica, per questo possono stare insieme. Da un racconto nasce una fotografia, come in una fotografia può vivere una storia.
    Una fotografia è come una meteora, una luce accesa, una finestra, un porto, un molo, una nave che ritorna con Sempre qualcosa di diverso a bordo (Pessoa) a seconda dei suoi passeggeri: gli sguardi che l'attraversano.
    La memoria e l'oblio costituiscono il tema delle fotografie di questo libro, il tema con cui esse giocano, anche nel senso che della memoria e dell'oblio esse si prendono gioco. Un gioco di superfici, all'insegna della leggerezza, ma anche un gioco rischioso: scherzare con la memoria e con l'oblio è come scherzare col fuoco, perché significa dissacrare ciò su cui tutto il nostro mondo è costruito: il soggetto, l'identità, la differenza, la comunitarietà, la storia, l'ordine del discorso, il potere.

    9,29 
  • I segreti di Torregrossa

    “Congedati” per essere sottratti alla vendetta di terroristi, malavita organizzata e poteri occulti che ne avevano decretato la condanna a morte per le tante azioni di contrasto effettuate in Lombardia, i tre amici Ettore Mariani, Andrea Roversi e Stefano Conti tornano a casa e vengono integrati in mansioni “tranquille” ma sempre a disposizione dei “Servizi”. Infatti, un bel giorno, ricevono una telefonata…
    Il romanzo, ambientato in Puglia tra le province di Bari e Taranto, indaga il periodo degli “anni di piombo” all’inizio degli anni Ottanta. L’autore prova a individuare le logiche perverse che generarono i devastanti intrecci fra apparati dello Stato, terrorismo, criminalità organizzata e poteri occulti; intrecci che causarono stragi sanguinose e omicidi efferati, coprendone quasi sempre i mandanti e gli esecutori materiali con continui depistaggi.
    I protagonisti, ben consapevoli dei gravi pericoli che avrebbero corso provando a catturare avversari spietati e senza scrupoli, affrontano situazioni drammatiche in cui è difficile stabilire il confine tra la verità e la menzogna, tra il bene e il male, costretti a muoversi secondo leggi non scritte e regole non rispettate.

    16,00 
  • I Templari nella Puglia medievale

    Con questo lavoro l’Autore indaga sulla presenza dell’Ordine templare in Puglia seguendo un percorso rigidamente scientifico con l’utilizzo di fonti e documenti attendibili. Ne scaturisce uno studio solido e ben strutturato, fondato su una bibliografia ragionata e su grande cautela nella discussione di fonti e problemi. Presentazione di Francesco Violante.

    12,00 
  • I VALORI personali e professionali degli insegnanti di SCUOLA PRIMARIA – Un’indagine qualitativa

    Questo lavoro si propone come obiettivo l’identificazione dei valori dei docenti nel contesto scolastico. In accordo con le teorie socio-pedagogiche, secondo le quali è necessario riguadagnare il senso del valore delle persone e il senso della responsabilità esistenziale in un momento storico caratterizzato da crisi, significa studiare le persone nelle realtà naturali e sociali nelle quali sono inserite.
    Siamo immersi in una cultura nella quale coesistono diverse forze: da una parte la cultura dell’effimero, dell’immagine, dall’altra la cultura della persona, fulcro del processo di umanizzazione. La crisi culturale moderna è anche crisi di orientamento, di valutazione delle convinzioni di fede, di valori e della morale individuale che comporta una diversa concezione dell’agire individuale fondata sulla libertà di scelta, di decisione.
    Si tratta di definire linee pedagogico-educative capaci di porsi in maniera contrastante sulle forze distruttrici, per cogliere ciò che ha valore per la vita umana al di là della realtà contingente.

    In allegato un CD contenente esperienze didattiche e interviste a Insegnanti di Scuola Primaria.

    18,00 
  • I versi di macchinùmano

    Macchinùmano scrive i suoi versi installato nella consapevolezza di essere coinvolto in un processo di mutazione personale e del suo mondo: il suo corpo e la sua anima stanno per diventare una macchina, un artefatto, un congegno.
    Il suo tempo è in transizione dal tempo biologico al tempo meccanico.
    Sente questo mutamento come una minaccia che mette in dissesto la sua esistenza. Questa è la sua prospettiva, il lembo marginale dal quale scrive.
    Il suo mondo è una città che segue il processo inverso: è un conglomerato meccanico che sta diventando umano.
    Il suo tentativo è quello di ricreare la realtà e cerca in sé uno strumento, l’ultima cellula rimasta umana, per compiere la sua impresa disperata.
    Martìn Ibarra y Pèrez (Cartagena, Spagna – 1956) è laureato in teologia all’Università Pontificia di Salamanca, Spagna. Come pastore dell’Unione delle Chiese Evangeliche Battiste, ha lavorato in associazioni di volontariato in Spagna e in Italia per il recupero di tossicodipendenti e per il sostegno di persone emarginate.

    10,33 
  • ICF per un’educazione inclusiva: fra teoria e pratica

    Il testo, pervaso di speranza pedagogica, analizza le potenzialità e le difficoltà insite nell’uso della classificazione ICF e ICF-CY, analizzate negli aspetti teorici, pedagogici e didattici. Propone un graduale approccio alla terminologia, alla codifica e alla decodifica dell’ICF-CY e un modello di PEI, quale occasione per sperimentare tale classificazione, affinché tutti possano realizzare il proprio progetto individuale in una visione sistemica, inclusiva ed ecologica. Rivolto a tutti i docenti in servizio, a quelli che aspirano ad esserlo, a tutti coloro che sono sensibili a queste problematiche, il testo si pone quale “bussola” per migliorare la qualità dell’inclusione e per “orientare” la proposta educativa in una direzione progettuale che ponga ciascun uomo al centro della società autenticamente educanda e ne promuova l’empowerment.

    15,00 
  • Identità Estraneità Crescita
    “certe volte mi sento diverso” dal vissuto personale alla costruzione di modelli positivi

    Progetto di ricerca sulla creatività elaborato e condotto da una redazione composta da qualificati operatori scolastici e realizzato con l’ausilio di numerosi docenti e alunni nell’ambito di ben 24 istituti scolastici di Bari e provincia nei vari gradi (dalla scuola materna all’Università Popolare della Terza Età).
    […] Le immagini che danno voce a questa ricerca sono tante e variegate e come in un caleidoscopio fanno emergere possibili intrecci da cui ripartire…
    il volo, la rondine, la farfalla, la nuvola, i cavalli bianchi, il falco…;
    la forza, il leone, il leopardo, il guerriero, l’esploratore, la principessa, il cavaliere…;
    la tenerezza, il cucciolo, il piccolo, il pupazzo di peluche, il fiore, il sorriso, l’amico…;
    la paura, il buio, la pioggia, la rabbia, il vulcano, la strega, la guerra…;
    la dipendenza, la prigione, il robot, il burattino, il cacciavite, la campana di vetro…;
    il rifugio, la casa, la famiglia, la propria stanza, l’albero, l’alleato interiore…;
    la bellezza, il cielo, i colori, i fiori, il “fidanzato”, il volto…;
    la libertà, il mare, il sole, la luce, il riso…
    […]

    10,33 
  • Identità regionale e informazione nella Puglia degli anni Settanta – Riforma Rat-Tv e partecipazione democratica

    Il volume è frutto dell’attività di ricerca promossa dall’Ipsaic e dal Corecom, intesa a ricostruire il tormentato processo di riforma radiotelevisiva degli anni Settanta e la funzione che questo ebbe nel favorire un’ampia e diffusa partecipazione democratica. La riforma scaturiva al contempo dall’esigenza di una più estesa circolazione di idee e valori storico-culturali legati alle specifiche realtà locali ed era connessa anche all’entrata in funzione delle Regioni. Non restò estranea a questo processo la stessa carta stampata, che svolse un’importante funzione, talvolta concorrenziale con la Rai. Nel corso dell’indagine, condotta in diverse strutture documentarie, regionali e nazionali e attraverso una serie di interviste ad alcuni dei protagonisti, si è cercato di individuare i caratteri della svolta, il lento processo di decentramento dell’informazione Rai e il suo impatto sulla formazione dei caratteri di una identità culturale specificamente pugliese.

    Postfazione di Felice Blasi

    18,00 
  • idillio infranto

    Idillio infranto è un film muto prodotto nel 1931 in Puglia e mai distribuito su scala nazionale. Dopo decenni di silenzio, la pellicola nel 1986 viene tirata fuori da una cassapanca e da quel momento iniziano varie operazioni di preservazione, recupero e valorizzazione, compresa la sonorizzazione. La storia di queste appassionate operazioni è di per sé un capitolo eccezionale della “voglia di memoria” espressa dalla società pugliese e del desiderio di fare del film una vera e propria icona dell’identità regionale. Teca del Mediterraneo nel 2008, in partnership con la Cineteca Nazionale di Roma, promuove il rigoroso restauro digitale del film dotandolo di una nuova colonna sonora, con musiche e testi originali di Nico Girasole, impegnandosi in uno sforzo di tipo industriale per l’ampiezza delle compagini orchestrale e vocale poste in campo.

  • IL “REDENTORE” – storia e archivi nel cuore di Bari

    Agli inizi del Novecento, in una zona periferica della città di Bari, che negli anni Cinquanta avrebbe assunto il nome di quartiere Libertà, i padri Salesiani di Don Bosco fondarono un orfanotrofio. Convitto, scuole, istituti tecnici e professionali, ma anche parrocchia, oratorio, centro socio-educativo per minori, sportello per le famiglie: il “Redentore” di Bari ha costituito, nei suoi 120 anni di storia, un punto di riferimento per tutta la cittadinanza.
    L’attività di riordinamento e inventariazione dell’Archivio dell’Istituto SS. Redentore, di cui qui si presentano i risultati, è solo un primo passo verso un lavoro più ampio di riscoperta e di studio delle vicende, grandi e piccole, che hanno animato questa importante struttura educativa, cuore pulsante della città.

    «Il Redentore è la narrazione di una comunità di persone che condividono la forza carismatica di una fede che si incarna nella storia accogliendo le povertà e trasformandole in opportunità. Una storia di parte perché schierata con i giovani, i più fragili della società italiana. Una storia fatta di lotte e di sogni, di difficoltà e di speranze. Una storia mai scontata, che viene da lontano con l’energia di un seme che muore e porta sempre frutti. Del resto, chi frequenta il “Redentore” sa che la storia di una comunità è la storia di una Città.» don Francesco Preite

    15,00