Recensione del volume di Paola De Marzo, “IMPARARE MEDITANDO. Manuale per for-Amare ragazzi sereni”

Recensione del volume di Paola De Marzo, "IMPARARE MEDITANDO. Manuale per for-Amare ragazzi sereni"

«La libertà deriva dalla consapevolezza, la consapevolezza deriva dalla conoscenza, e la conoscenza deriva dall’informazione e dalla lettura senza pregiudizi.» (Stefano Nasetti)

Come possiamo avere consapevolezza se non ci mettiamo in ascolto di noi e degli altri? E soprattutto, come ci si mette in ascolto senza perdere mai la giusta dose di concentrazione?

Paola De Marzo, professoressa di Lettere e insegnante di meditazione, risponde a queste domande attraverso l’educazione alla meditazione, che altro non è se non educazione all’ascolto di sé e degli altri nonché guida verso l’imparare a fermarsi ed entrare in contatto con la propria interiorità e le proprie emozioni, sentendole e dunque prendendone consapevolezza, recuperando la “centratura” verso sé stessi.

Il tutto all’interno di un ambiente specifico, luogo dell’educazione: la scuola.

In un tempo come il nostro, in cui anche gli adulti hanno difficoltà a entrare in contatto con se stessi o a nominare le emozioni provate, Paola De Marzo cerca di ripartire dalla fonte, dai bambini, aiutandoli attraverso il respiro cadenzato e consapevole e attraverso la visualizzazione guidata a prendere contatto con il proprio dentro per andare verso il fuori; a fermarsi nel tempo presente senza avere paura del ricco e sconosciuto mondo dentro di sé; a mettere silenzio nel rumore che possono avere dentro; a comprendere il fuori inteso come l’altro diverso da sé ma al contempo uguale nel sentire; a condividere vissuti comuni, chiave di volta per dar vita a un senso di unione e amore reciproco. Così facendo essi imparano a prendersi cura della propria interiorità, azione che diventa strumento di conoscenza del proprio sentire e, di conseguenza, del proprio agire, senza essere in balia di sé stessi e al contempo implementando l’intelligenza emotiva.

D’altronde, come affermava Tagore, una vera educazione non può essere inculcata a forza dal di fuori, ma deve invece aiutare a trarre spontaneamente alla superficie i tesori di saggezza nascosti sul fondo. E la scuola, come sostiene Marilena Abbatepaolo, dirigente scolastica, non può essere semplicemente il luogo dell’istruzione, bensì deve preoccuparsi anche della formazione globale della persona, pensando l’alunno al centro di un percorso educativo in senso completo. Come un giardino dove coltivare mille fiori diversi. Come Marilena Abbatepaolo ha voluto far diventare la propria scuola, sperimentando la meditazione con Paola De Marzo e con tutti gli studenti e accorgendosi dell’efficacia di questo strumento sia per il benessere fisico sia per quello mentale.

Ecco, dunque, cosa rappresenta questo libro: non solo una guida pratica per insegnanti, dirigenti e professionisti del settore volta alla sperimentazione di una tecnica di meditazione a scuola, ma anche una testimonianza dei risultati raggiunti con questa pratica attraverso le parole dei ragazzi che Paola De Marzo cita. Un’esperienza raccontata con estrema umiltà e iniziata tra il 2000 e il 2001 in una “zona a rischio” della città di Bari, il quartiere San Paolo; un’esperienza che ha fornito a questi ragazzi uno strumento nuovo e alternativo di conoscenza ed espressione.

Ma perché proprio la meditazione?

Come afferma Lau Tzu, «la nostra mente è un fazzoletto bianco che ha a che fare quotidianamente con i nostri sensi, i quali la riempiono con tanti pensieri diversi». Un fazzoletto sporco, però, non è più in grado di continuare a svolgere il proprio compito: è qui che interviene la meditazione, quel processo attraverso cui il fazzoletto torna candido, permettendo alla mente di rallentare e di vedere molto di più di ciò che riusciva a vedere prima; di vedere con maggiore chiarezza, vivendo maggiormente il presente. E così che l’intuizione inizia a fiorire. Ed è proprio per questo che persino Steve Jobs voleva che i suoi dipendenti della Apple praticassero venti minuti di meditazione al giorno!

Attraversando le basi neuroscientifiche che sanciscono l’importanza di questa pratica, Paola De Marzo affronta il mondo degli adolescenti di oggi e l’importanza per loro non solo dell’alfabetizzazione emozionale ma anche del vivere sempre nuove esperienze quotidiane per attivare e modulare nuove strutture del cervello. A partire da tali presupposti procede, dunque, all’analisi e alla presentazione del percorso didattico della meditazione che, afferma, può essere iniziato e sperimentato già dalla fine della scuola primaria, proseguendo nella scuola media di primo e di secondo grado. Il tutto sottolineando come tale percorso didattico vada a incastrarsi esattamente all’interno delle indicazioni nazionali per il curricolo e mettendone in risalto obiettivi e prerequisiti come, ad esempio, la postura; il portare un quaderno dove annotare  ̶̶̶  alla fine della meditazione  ̶̶̶  emozioni e sensazioni provate, il silenzio, l’immobilità.

In tal modo si conclude la prima parte del libro e inizia la seconda interessantissima parte, tutta centrata sulla pratica, che si presenta con una meravigliosa frase di Don Milani che non posso esimermi dal riportare:

«Spesso gli Amici mi chiedono come faccio a fare scuola. Sbagliano la domanda, non dovrebbero preoccuparsi di come bisogna fare scuola ma solo di come bisogna Essere per poter fare scuola».

In queste pagine sono riportate, con estrema precisione di particolari, non solo tutti i diversi tipi di attività  ̶ correlate di azioni e finalità  ̶  che è possibile riproporre, ma anche, per ciascuna di esse, le varie testimonianze dei ragazzi che hanno vissuto questa esperienza. Il tutto intervallato da piccoli focus argomentativi  ̶  come quello sull’importanza del colore; quello sulla sonorità di due strumenti poco conosciuti e poi utilizzati nell’attività successivamente riportata; quello sulle emozioni; quello sui neuroni specchio  ̶  che guidano verso la comprensione della scelta tematica di ciascuna delle attività proposte.

Insomma, ci troviamo di fronte a un volume pedagogico altamente innovativo e pieno di amore, passione e dedizione; un vero e proprio strumento pedagogico preziosissimo a disposizione di insegnanti, dirigenti scolastici e professionisti dell’area pedagogica, psicologica e sociale.

Dott.ssa Maria Elena Losito, pedagogista famigliare
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