Info | Pagine: 96 Copertina: Lingua: Italiano ISBN: 978-88-7553-178-2 Dimensioni: Altro: |
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La ballata degli affumicati
10,00 €
10,00 €
Categoria: | Il canto dell'ulivo |
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Info | Pagine: 96 Copertina: Lingua: Italiano ISBN: 978-88-7553-178-2 Dimensioni: Altro: |
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Quando e perché è stato costruito Castel del Monte? Perché su quella collina? Era davvero privo di difese? È vero che esisteva già in età normanna, prima ancora che Federico II nascesse? Questioni e domande aperte su cui ridiscutere documenti alla mano, non misteri o enigmi da svelare. Questo libro non ha l’ambizione di proporsi come “manuale di resistenza” contro le mirabolanti invenzioni della divulgazione magico-esoterica e del Medioevo neotemplare, con i loro illusori richiami alla piramide di Cheope, ai percorsi iniziatici, al santo Graal. Più semplicemente, indicati i limiti di teorie incongrue e improbabili, esso vuole recuperare l’originaria identità di Castel del Monte: un castello medievale dalle funzioni polivalenti, un maniero, da leggere all’interno dell’organico sistema castellare realizzato dallo svevo per governare il territorio, e da analizzare nei rapporti comunicazionali con i principali castelli della zona, Barletta, Canosa, Trani, ma anche Andria, Ruvo, Corato, Terlizzi, Bari, Gravina, il Garagnone.
I fenomeni e le tendenze che hanno interessato le campagne pugliesi tra Duecento e Quattrocento, determinando il passaggio da un’economia rurale essenzialmente agricolo-pastorale ad una di segno opposto, caratterizzata dal prevalere dell’allevamento e della pastorizia transumante sulle pratiche colturali, sono al centro dell’analisi di questo volume. All’interno di questo processo, vengono qui ricostruite le caratteristiche e l’evoluzione del paesaggio agrario pugliese (la cerealicoltura, i vigneti e gli oliveti, gli orti e i frutteti, l’uso del bosco e delle acque, il ruolo dell’allevamento, le tecniche colturali e gli strumenti di lavoro), e le trasformazioni che vi hanno prodotto la dialettica degli interessi politici, sociali ed economici (il paesaggio sociale). Ne risulta un quadro ampio ed estremamente articolato delle capacità produttive del territorio regionale e, in definitiva, del rapporto tra uomini e terre in Puglia negli ultimi secoli del medioevo.
Ristampa dell’edizione originale, con l’aggiunta di un Indice dei nomi e della Presentazione di Giovanni Cherubini.
Durante il regno della diciassettenne Giovanna I, si scatenarono le guerre dinastiche tra i Tarantini e i Durazzeschi. Scontri di piazza, congiure di palazzo, amori sconvolgenti, magiche rappresentazioni degli avvenimenti, la peste nera, il grande scisma della chiesa.
In questo mondo turbolento, magico, contraddittorio e violento, contraddistinto da forti presenze femminili, emerge nello scenario della Murgia pugliese la figura di Giovanni Pipino: personaggio estroverso, inquieto, discutibile; dotato, comunque, di forti capacità di aggregazione e coinvolgimento.
L’autore, con una appassionata e documentata narrazione, ci fa rivivere, attraverso le gesta del nobile cavaliere, un periodo molto interessante della Puglia medievale.
Il volume intende contribuire, attraverso l'analisi puntuale (anche per valenza metodologica) di tre casi esemplari, a una conoscenza più riflessiva degli itinerari programmatori “messi in opera” nella regione.
Sullo sfondo, i processi in atto di deconcentrazione, di metropolitanizzazione, di riorganizzazione dell'area regionale in sistema di sistemi urbani con il (difficoltoso) crescere di rango del “periferico”.
Gli Autori colgono questi fenomeni percependo in modo particolare l'acutizzarsi del conflitto fra complessificazione quali-quantitativa sia della domanda sociale sia del progresso tecnico-scientifico e scarsa incorporazione di metodi e procedure razionali nelle funzioni di amministrazione.
Uno sforzo di individuare alcune questioni strategiche per lo sviluppo socio-economico della Puglia. Un'analisi che, con attenzione al ruolo storico e attuale del comparto agricolo, e alle sue recenti trasformazioni, ripercorre anni di tentata programmazione dell'Ente Regione. Un contributo che stimola riflessioni non scontate sul futuro del regionalismo e dei sistemi locali.
Con questo lavoro l’Autore indaga sulla presenza dell’Ordine templare in Puglia seguendo un percorso rigidamente scientifico con l’utilizzo di fonti e documenti attendibili. Ne scaturisce uno studio solido e ben strutturato, fondato su una bibliografia ragionata e su grande cautela nella discussione di fonti e problemi. Presentazione di Francesco Violante.
Il partito fascista è al centro di una rete di mediazioni e di politiche assistenziali che lo collocano al di là delle formazioni politiche di tipo “liberale”. Spinto dalla necessità di governare la scomposizione degli interessi e la nascente insubordinazione sociale prodotti dall'impatto della “grande crisi” sulla società italiana, il partito fascista assume connotazioni “assistenziali”, che sostanziano le sue caratteristiche di moderno partito reazionario di massa. La scelta in direzione di uno Stato assistenziale risulta tuttavia vanificata dall'impossibilità di mettere in discussione le radici di classe su cui il regime si era fondato.
La Puglia, dove la disarticolazione degli interessi fra le classi dominanti e la protesta sociale assumono caratteri di particolare acutezza, risulta da questo punto di vista un osservatorio interessante di processi che certamente travalicano l'ambito locale.
Analizzando le strategie aziendali in atto, i rapporti esistenti tra le imprese e l'ambiente sterno, la ricerca mostra come l'A.S.I. di Bari non possa essere definita un'area-sistema e che in essa sono in atto processi molto differenziati, influenzati più che dal tipo di proprietà dalle strutture interne: per le imprese-impianto la sopravvivenza è spesso l'unica strategia possibile, per le imprese-sistema è invece più facile produrre innovazione e sviluppo.
Dall'analisi di un polo industriale viene dunque una conferma che la crescita dei processi di industrializzazione non può solo fondarsi sui “trapianti” ma ha bisogno di una estesa divisione del lavoro tra le imprese e della creazione di sinergie tra queste e l'ambiente esterno.
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