Categoria: | Percorsi di "Teca" |
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Il cinema di Domenico Paolella
15,00 €
A cura di Alfonso Marrese.
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Sandro De Feo ha incarnato un certo tipo di intellettuale moderno dagli interessi molteplici, aperto a tutte le novità ma impenetrabile alle mode, da cui non si è fatto mai travolgere e di cui ha regolarmente denunziato la caducità.
(Indro Montanelli, 1968).
Nel centenario della nascita viene pubblicato il Catalogo generale delle opere del compositore Raffaele Gervasio (Bari 1910 – Roma 1994). Esso prende in esame non solo l’importante produzione cameristica e sinfonica, ma anche la musica composta per il teatro, il cinema (memorabile quella per il Carosello napoletano), i documentari, la didattica (Gervasio fu il primo direttore del Conservatorio di Matera), fino alla pubblicità e alle sigle radio-televisive. La prefazione di Pierfranco Moliterni introduce il corposo lavoro, curato da Nicola Ventrella, in collaborazione con una equipe di musicisti che hanno analizzato e schedato settecento opere. Il catalogo è arricchito dalla biografia del Maestro e da alcuni interventi di musicisti che lo hanno conosciuto anche come allievi, dai quali traspare la poliedrica personalità di questo compositore.
Al volume è allegato un Compact Disc con composizioni da camera di Raffaele Gervasio in prima registrazione assoluta, ulteriore strumento di conoscenza e approfondimento dell’opera del musicista.
La Puglia ha rivestito un ruolo cospicuo e continuativo nella storia del melodramma grazie ad una serie di operisti – artisti o artigiani, celebri o misconosciuti – che questo libro intende valorizzare attraverso sintesi critiche e bibliografie aggiornate. Operisti di Puglia si propone infatti come uno strumento di consultazione, un libro destinato a generare altri libri, confezionato per la riscoperta di un prezioso patrimonio identitario troppo spesso ignorato. Il primo volume dell’opera – Operisti di Puglia. Dalle origini al Settecento – è stato pubblicato nel 2009. Questo secondo volume completa la ricerca proponendosi come una “miniera critica” destinata a favorire nuove investigazioni.
Questo volume sull’opera del regista Fernando di Leo (San Ferdinando di Puglia, 1932 – Roma, 2003) fa parte della sezione di studi storicocritici sul cinema compresi nella collana “Percorsi di Teca”, patrocinata dal Consiglio Regionale della Puglia con il proposito di analizzare e testimoniare l’attività dei cineasti pugliesi.
Davide Magnisi, docente e critico cinematografico, ha collaborato con quotidiani, riviste, siti internet e rassegne cinematografiche. Ha pubblicato un volume su Stanley Kubrick (Gli orizzonti del cinema di Stanley Kubrick, 2003) e ha preso parte a numerosi libri collettanei. È membro del Sindacato nazionale critici cinematografici italiani e della Fipresci.
Michele Falcone vive e lavora a Bari nel settore audiovisivo; critico cinematografico, è iscritto al Gruppo Pugliese del Sindacato nazionale cinematografici. Collabora con riviste specializzate ed è autore di saggi in diverse pubblicazioni collettanee; fra queste Cineasti di Puglia, 2007.
Piazza Umberto I, a Bari, continua ancora oggi a svolgere il suo ruolo di Agorà, di luogo di incontro e di scambio tra le persone, rispondendo alle esigenze di una società in continua evoluzione. E’ in particolare, dagli anni ’60 fino all’inizio degli anni ’80, che Piazza Umberto ha rappresentato un simbolo forte caratterizzato da giovani e adolescenti alla ricerca di un luogo in cui potersi incontrare al riparo da occhi “adulti”, un luogo dove fosse predominante la nascente cultura giovanile sino ad allora totalmente ignorata.
Idillio infranto è un film muto prodotto nel 1931 in Puglia e mai distribuito su scala nazionale. Dopo decenni di silenzio, la pellicola nel 1986 viene tirata fuori da una cassapanca e da quel momento iniziano varie operazioni di preservazione, recupero e valorizzazione, compresa la sonorizzazione. La storia di queste appassionate operazioni è di per sé un capitolo eccezionale della “voglia di memoria” espressa dalla società pugliese e del desiderio di fare del film una vera e propria icona dell’identità regionale. Teca del Mediterraneo nel 2008, in partnership con la Cineteca Nazionale di Roma, promuove il rigoroso restauro digitale del film dotandolo di una nuova colonna sonora, con musiche e testi originali di Nico Girasole, impegnandosi in uno sforzo di tipo industriale per l’ampiezza delle compagini orchestrale e vocale poste in campo.
Questo volume intende indagare la figura e l’attività di Riccardo Cucciolla (Bari 1924 – Roma 1999), attore poliedrico di fama internazionale, con l’ausilio di testimonianze e contributi critici.
Italia. Seconda metà degli anni Cinquanta. Non molto tempo è trascorso dalla fine della seconda guerra mondiale eppure le ferite e le distruzioni del conflitto iniziano ad essere un ricordo. Il cambiamento si respira nell’aria. Il benessere sembra finalmente alla portata di tutti e gli spensierati anni del boom economico sono alle porte.
A raccontare, con spirito critico, quella stagione così ricca di avvenimenti, tensioni, cambiamenti, c’è un piccolo gruppo di registi cinematografici che fanno del documentario un vero e proprio strumento di appassionata lotta culturale e sociale. Cecilia Mangini è una di questi. Sempre testarda, orgogliosamente anticonformista, la regista pugliese ha contribuito, nel corso della sua carriera, a costruire al cinema il ritratto di un’Italia diversa da quella dei racconti ufficiali; di un mondo che scompariva, incapace di resistere all’avanzata del progresso, ma che aveva ancora “qualcosa da dire”. Quelle cose che ancora oggi il cinema di Cecilia Mangini, non solo preziosa testimonianza di un mondo ormai lontano nel tempo, dimostra di poter offrire a chi ha a cuore il racconto del presente.
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