BARI rifugio dei profughi nell’Italia libera – Campi e centri di raccolta tra emergenza e normalizzazione (1943-1951)

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Con questo volume si intende proseguire l’indagine avviata dall’IPSAIC sulla particolare funzione della Puglia, dopo l’8 settembre 1943, come zona di accoglienza di profughi italiani e stranieri, tra cui molti ebrei in fuga dalla guerra e dal terrore nazista. Nella Terra di Bari le prime strutture furono allestite dagli alleati con il concorso del Governo italiano e degli organismi internazionali, in particolare la “Commissione Alleata”, l’UNRRA e in seguito l’IRO, riadattando ex campi di prigionia del regime. Lo studio di tali eventi storici è approfondito dalla lettura organica delle complesse vicende del Transit Camp n. 1 di Bari/Carbonara, nonché dei campi di Palese, Trani e Barletta, che accolsero le Displaced Persons. La nascita a Bari della Comunità ebraica e la ricostituzione di diversi nuclei familiari di ebrei, dopo le drammatiche vicende delle leggi razziali, della guerra e della deportazione, sottolineano la funzione del tutto inedita della città. Le diverse testimonianze aiutano ad individuare e comprendere più a fondo il sistema di accoglienza e la funzione delle strutture di permanenza, utilizzate anche per gli italiani rimpatriati, nel lungo e travagliato dopoguerra.

Anna Gervasio
Autore: Anna Gervasio
Anna Gervasio è direttrice IPSAIC e docente di Italiano e Storia
Raffaele Pellegrino
Raffaele Pellegrino è vicepresidente IPSAIC e docente di Filosofia.
Vito Antonio Leuzzi
Vito Antonio Leuzzi dirige l’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea. È autore di diversi volumi, saggi e studi sulla storia sociale e culturale della Puglia e del Mezzogiorno. Per Edizioni dal Sud è Direttore della collana “Memoria”.
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Pagine: 340
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ISBN: 978-88-7553-255-0
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